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Gli italiani e gli psicofarmaci (e altro) -indagine per nord, centro e sud

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Messaggio Da Trudy Mer 17 Mar 2010 - 12:11

Indagine zona per zona <-- se volete vedere l'indagine nei particolare è davvero interessante!


IL RAPPORTO
Così la crisi pesa sulla salute degli italiani Anche il dentista è un lusso

di Adele Sarno

Meno di due famiglie su cinque si sono potute permettere l'anno passato le cure
ododontoiatriche. Cresce il consumo di pasta e pane mentre si risparmia
sulla frutta e la verdura, troppo cari. Il boom di antidepressivi
l'unica cosa che accomuna tutte le regioni. Sono i dati del Rapporto
Osservasalute 2009 che disegnano un'Italia più povera, che continua a
invecchiare e cresce solo grazie agli immigrati.


Il dentista è diventato un lusso, a tavola si mangia più pane e meno frutta, il
consumo di farmaci antidepressivi è triplicato. Sono alcuni degli
effetti che la crisi economica ha provocato sulle abitudini degli
italiani, soprattutto sulle fasce deboli della società. E’ questo il
dato di fondo che emerge dalla settima edizione del Rapporto
Osservasalute (2009), un'analisi dello stato di salute della popolazione
e della qualità dell'assistenza sanitaria nelle regioni italiane. Il
rapporto è pubblicato dall'Osservatorio nazionale sulla salute
dell'università Cattolica di Roma e coordinato da Walter Ricciardi,
direttore dell'Istituto di igiene della facoltà di Medicina e chirurgia.

Lo studio rivela come e quanto abbia pesato sulle famiglie la minore
disponibilità economica causata dalla crisi. Le cure odontoiatriche, ad
esempio, sono diventate un lusso che solo meno di due famiglie su cinque
si sono potute permettere. I tagli alla spesa hanno pesato anche
nell’alimentazione: è cresciuto il consumo di carboidrati, pasta e pane,
mentre si è ridotto quello della frutta e della verdura perché troppo
costose. A ciò si aggiunge il dato sul boom degli antidepressivi, anche
più preoccupante perché non collegato direttamente alla recessione:
+310% dal 2000 al 2008.

Gli italiani inoltre sono sfiduciati nei confronti del Sistema sanitario nazionale (Ssn).
Due su tre danno un voto appena sufficiente o da completa bocciatura
alla sanità pubblica e solo un cittadino su tre lo promuove a pieni voti
dando un giudizio da sette a dieci. La percentuale dei soddisfatti è
molto più alta nelle regioni del Nord, mentre tra le fasce d’età sono
gli anziani - cioè proprio coloro che ricorrono di più alle cure mediche
- quelli che apprezzano il servizio offerto: circa 4 su 10 di loro,
infatti, lo ritengono soddisfacente. La fotografia che emerge da
Osservasalute è quella di un’Italia con una sanità pubblica che funziona
a macchia di leopardo e dove l’offerta dei servizi è nettamente
migliore nelle regioni settentrionali. Un dato che non stupisce se si
considera anche la ricerca sulle liste d’attesa svolta da Repubblica
salute: per una mammografia a Milano si aspetta da un minimo di 20
giorni a un massimo di 120, a Napoli esattamente il doppio.

Il gap tra Nord e Sud passa anche per la tavola. Il Nord si
rivela più attento alla salute e meno sedentario; il Sud, invece,
presenta fattori di rischio in crescita per malattie cardiovascolari e
tumori, che infatti, proprio nel Mezzogiorno registrano un aumento di
incidenza. In questo ha inciso la crisi. La dieta mediterranea,
rimarcano i ricercatori, è divenuta troppo costosa da seguire e infatti
si consuma poca frutta e verdura; solo il 5,6% degli italiani mangia le
cinque porzioni raccomandate In tempi difficili si punta alle cose che
“riempiono” di più. Così l’85,5% degli italiani mangiano pasta, pane e
riso almeno una volta al giorno. Quanto alle carni, prevale la bianca,
più economica: il 79,3% degli italiani la consuma almeno qualche volta a
settimana (71,8% quella bovina). Aumenta, inoltre, il numero dei
“golosi”, coloro cioè che consumano dolci e soprattutto snack salati. In
calo, infine, la spesa per bevande gassate e aperitivi analcolici.

L’allarme antidepressivi. In Italia si registra un
forte aumento tendenziale del consumo di farmaci antidepressivi, che è
salito del 310% (cioè più che triplicato) dal 2000 al 2008. Il boom
degli psicofarmaci è forse l’unico dato che negli ultimi anni accomuna
tutte le regioni d’Italia. Questa crescita esponenziale, si legge nel
report, è attribuibile a diversi fattori: da un lato c'è l'aumento del
disagio sociale, che rimane tuttavia ancora difficilmente
quantificabile, dall’altro alcuni oggettivi elementi di cambiamento.
"Nel nostro Paese è in atto una vera e propria epidemia di malattie
mentali - spiega Walter Ricciardi - da una parte a causa dell'evoluzione
velocissima della società globale, cui è difficile stare dietro, e alla
quale si aggiunge l'attuale crisi economica con il crescente problema
della disoccupazione. Assistiamo però anche una minore stigmatizzazione
dei pazienti depressi e a un aumento della preparazione dei medici di
fronte a questi disturbi. Oggi, infine - ha concluso - si hanno a
disposizione medicinali con pochi effetti collaterali che si possono
utilizzare più facilmente e che sono più graditi dai malati".

Un paese in crescita
. Aumenta la popolazione residente in Italia
rispetto al biennio 2006-2007, principalmente perché cresce il numero di
immigrati che abita nel nostro Paese. Nel biennio 2007-2008 l’Italia
presenta un saldo totale positivo e pari a +7,7 persone per 1000
residenti per anno.

Aumenta la fecondità. Il numero medio di figli per donna ha mostrato una lieve ripresa ed è
passato da 1,35 dell’anno precedente a 1,373. Una conseguenza anche
legata all’aumento della popolazione straniera che è più fertile delle
donne di cittadinanza italiana. Le immigrate hanno in media 2,4 figli,
le connazionali 1,3. Infine in forte crescita, specie nel Centro-Nord, è
la quota di nati vivi da madri straniere: quasi 15 nascite ogni 100
avvenute in Italia sono ascrivibili a madri straniere. Un ultimo dato da
tenere in considerazione sono i numeri della procreazione medicalmente
assistita: ogni 1.000 nati vivi 16,2 nascono da gravidanze ottenute con
la fecondazione artificiale.

L’Italia continua a invecchiare. Il rapporto 2009 mostra la tendenza
all’invecchiamento della popolazione italiana. Una persona ogni cinque
ha più di 65 anni, con punte regionali di oltre una ogni quattro in
Liguria. Una ogni dieci invece ha più di 75 anni. Le donne sono la
maggioranza, rappresentano il 53,8% della popolazione di 65-74 anni e il
62,8% degli over 75.
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Messaggio Da Federica Mer 17 Mar 2010 - 12:26

forse anche senza ricerca e statistica ci arrivavo da sola a capire che c'è gente che c**a soldi a dismisura e gente che non va neanche dal dentista.. questa è l'Italia, con gente che guadagna 20mila € al mese per essere buona e gente che con 1000 non arriva al prossimo stipendio.. si lamentano che i giovani stanno troppo in casa e non fanno figli.. ora mi devono spiegare come diavolo fai con uno stipendio di 1000€ (se ci arrivi) con un affitto che persino nei paesini arrivi a 450/500€ al mese, con le varie spese di luce e quant'altro, macchina,cibo.. come si fa a pensare di andare a vivere da soli/fare un figlio?
io mi sto tenendo da prendere un altro cane perchè non mi posso permettere neanche quello! perchè si lavora duro per avere un soldo bucato o per non essere pagati proprio.. quindi si, faccio parte insieme a mia madre di quelle famiglie "sfigate" che vanno dal dentista solo quando i denti fanno veramente male, e non solo più per un controllo (che solo a guardarti i denti ti partono 90€), idem dall'oculista.. visto che per una semplice visita l'ospedale ti fa aspettare mesi e mesi e mesi per poi trovarti davanti mezze volte un incompetente, vai da un privato.. che ti spara a fine visita una cosa come tipo 120€..
vai dal chiropratico a farti curare le cervicali.. 45 € per all'incirca 10 min...
alla fine una famiglia comune o si indebita fino al collo oppure rinuncia al proprio benessere perchè non se lo può permettere... e tutto diventa un più.. le biibite,i biscotti.. tutto ciò che non serve veramente non si compra più,punto e basta..
quando per comprati una macchina che ti serva per il lavoro devi farti le rate per 10 anni quando vedi figli di papà con il latte alla bocca che a 19 anni scendono dalla bmw nuova fiammante da 90 mila € ti incazzi,giusto un pochino...
io proporrei una sorta di Robin Hood,se togliessimo un po di soldi ai politici per esempio, che si grattano tutti il gg, e li dessimo a famiglie che non hanno neanche il cibo da mettere in tavola non sarebbe meglio???
per quanto riguarda la sanità.. tolte felici eccezioni, per fortuna almeno quelle,chiunque lavora in ospedale vi potrà confermare una cosa.. i più incompetenti sono proprio i medici...
e qui già si capisce tutto...
buona giornata a tutti voi e scuate per lo sfogo un attimo anche alterato
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Messaggio Da Trudy Mer 17 Mar 2010 - 13:05

Federica, io vorrei ricordarti una cosa che le notizie vanno lette criticamente senza metterci troppo del nostro per avere un'idea chiara di quello che esprime la ricerca.(Cosa ben diversa dal dire "ci arrivavo anche io") ci arrivi anche tu, davvero?Ci sono cose espresse negli approfondimenti che, mi sembra di capire non hai letto, che differenziano ogni regione: in quali regioni si utilizzano più psicofarmaci, in quali regioni ci sono più aborti, parti cesarei, o gravidanze in età minorile, o tumori, dove sono i fumatori più accaniti. La ricerca spiega l'atteggiamento verso la salute e l'attività fisica e la questione non è solo un problema di soldi. Anche io vado dal dentista solo ed esclusivamente se necessario e mi sto organizzando per andare nel pubblico per la prossima estrazione (e questo me l'ha suggerito il mio dentista privato). Questo per dirti che provenendo da una famiglia fatta anche di medici, prima di utilizzare il forum come valvola di sfogo farei un pò di attenzione a scrivere quello che scrivi perchè puoi offendere con giudizi acritici e buttati lì come se fossimo al bar.
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Messaggio Da Cinzia Mer 17 Mar 2010 - 18:49

Interessante il discorso sugli psicofarmaci, devo dire che non mi ha stupito non tanto la notizia in sé, quanto la frase finale -farmaci con pochi effetti collaterali, "più graditi dai malati".
Vengono citati il binomio velocità- globalizzazione della società e la crisi economica, ma viene taciuto, per esempio, il "contributo" che dà la società dell'immagine e della disinformazione, il "gap", come si dice oggi, tra realtà schiaffata lì, ogni momento, come modello, e realtà interiore della persona, completamente ignorata e bistrattata- affrontata solo da chi decide, consapevolmente, di farlo- ...perché molto scomodo e "non pagante" in termini di riscontro immediato, vanità, "produttività".

Forse in questa chiave si può provare a leggere anche l'aumento (credo, al momento non ho dati alla mano) del consumo di alcool, soprattutto tra chi è molto giovane.

Non avevo mai sentito parlare di Walter Ricciardi, ho scoperto che è
Direttore dell'Istituto di Igiene dell'Università Cattolica di Roma e dell'Osservatorio Nazionale per la Salute nelle Regioni Italiane.

La frase, lo confesso, mi ha lasciato parecchio perplessa: gli psicofarmaci non devono essere il rimedio, per cui "se sono leggeri è meglio"- il problema è a monte e come tale va affrontato, pur nella sua complessità.

Articolo molto interessante, grazie Trudy.
Cinzia
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