SBOCCHI LAVORATIVI

Izant,ti butto lì una frase di Edison che secondo me la dice lunga "Il genio è per l'1% ispirazione e per il 99% traspirazione." Insomma...il talento vale ben poco senza sudare...pensaci!

BEEEEEEEEEELLA! Ragazz*, chi mi conosce lo sa, che farlo sia giusto o meno non importa, tendo a problematizzare tutto, sopratutto le mie "sicurezze".. così ho fatto anche con stp.. ho valutato un pò di cose e.... sono tornata sui miei passi.. E poi, oggi la lezione della Professoressa Stagi mi ha illuminata.. ( è adorabile, vero!? ).. non so quale sarà il mio futuro "sbocco lavorativo" ( per restare in topic ) perchè di quelli esistenti non ne esiste uno che mi convinca pienamente..
e quindi, probabilmente ne inventerò uno nuovo
baciabbracci a tuttiiiii!!! (sono euforica )

Ragazz* eravamo andati DECISAMENTE OFF TOPIC (sottoscritto compreso).
Ho spostato tutti i post non pertinenti in spazio studenti, negli anatemi da sorridere.
Qui parliamo solo di sbocchi lavorativi!

Qualcuno mi conferma ke esiste l albo dei formatori a genova? ne ho sentito parlare in tv riguardo l' A.I.F. (Associazione Italiana Formatori)
sapete darmi qualke informazione?

Premesso che non sono del settore, quindi per una risposta esauriente rimando a chi ne sa dire qualcosa in più.

Attenzione solo alla differenza fra "albo" e "associazione". Sono due cose molto diverse, in termini di forma e di sostanza.

Giuly ha scritto:Qualcuno mi conferma ke esiste l albo dei formatori a genova? ne ho sentito parlare in tv riguardo l' A.I.F. (Associazione Italiana Formatori)
sapete darmi qualke informazione?

Esistono albi dei formatori di ogni risma ma che non son da intendersi in senso proprio: sono articolazioni di associazioni, non è come parlare dell'albo degli psicologi o dei giornalisti.

Ho rispolverato questo vecchio topic...non so, forse sarebbe stato meglio apririne uno nuovo..

cmq....

sono veramente in crisi esistenziale, sono laureata in scienze pedagogiche e dell educazione (laurea triennale) da un anno e nonostante continui a mandare curriculum in giro non riesco a lavorare un lavoro attinente al mio percorso di studi!!

Le offerte di Genova per educatori o simili è pari a zero....

sono veramente disperata!

Per la cronaca, non sono dispoccupata al momento, ma non ne posso più di questo lavoro, vorrei trovarne uno come dicevo piu attinente ai miei studi....ma ormai comincio a pensare di aver sprecato tempo e buttato via i soldi con una laurea inutile!

Avete qualche consiglio su cooperative da contattare o simili????

vi ringrazio....

Il punto è molto semplice, ma mi pare sia stato già detto altre volte.

Siamo tant*, "tropp*", basta guardare il "successo" che negli ultimi lustri hanno avuto questi corsi di studio, e nel frattempo dopo un "boom" che c'è stato nella seconda metà degli anni '90 i tagli alla spesa sociale hanno fatto sì che il lavoro sia sempre meno e , quel che c'è, molto precario e poco garantito.

Ci son cooperative che è un miracolo se riescono a mantener gli attuali livelli occupazionali, altro che assumere.

E' impossibile pensare di trovare IL lavoro se non con enome botta di fortuna. Si inizia con sostituzioni, cose così, magari non nel settore che si preferisce (io iniziai con i disabili nelle scuole).

Il settore sociosanitaro sicuramente offre qualcosa in più che quello socioeducativo, ora come ora.

Nella mia cooperativa di cv ne arrivano a palate.

In ogni caso non so se in questo thread o in un altro io avevo messo un elenco delle cooperative che conosco meglio indicando anche il settore di intervento.

Si avvicina l'estate qualcosina per quanto riguarda le colonie estive , i centri estivi o il servizio integraivo delle scuole materne qua e là solitamente in questo periodo si muove.

Ci sono anche cooperative di Milano che gestiscono colonie in territorio ligure (sicuramente a Recco).

Per iniziare può andare bene.

Credo anche che le associazoni "le vele" e "uisp" organizzino centri estivi.

Chi può e non lo ha già fatto valuti la posibilità di effettuare un servizio civile ( il bando penso sia in estate, non me ne occupo più quindi non ho notizie freschissime) che è, ahimè, un modo per farsi conoscere/selezionare e fare esperienza.

Le agenzie per l'impiego organizzano anche tirocini formativi (minimamente retribuiti).

bene è arrivato il momento per dirvi un'idea che mi frulla in testa da molti anni , io vorrei aprire una casa in campagna vicino ad un boschetto con ruscello o vicino al mare per accogliere 5 anziani, so che ci sono delle possibilità dalla regione almeno così mi hanno detto di avere una casa in uso gratuito anche se il guadagno è minimo ma devo ancora progettarlo meglio e valutare Fiorella

domanda: uno che riesce a laurearsi con la specialistica in pedagogia, ha qualche "speranza" in più di uno che la solo la triennale o anche lui è sulla stessa barca???

Chiara Giorgia ha scritto:domanda: uno che riesce a laurearsi con la specialistica in pedagogia, ha qualche "speranza" in più di uno che la solo la triennale o anche lui è sulla stessa barca???

Meglio farla che non farla, diciamo che è una barca con qualche chance in più.

Io non ho grandi aspirazioni...mi piacerebbe lavorare in un asilo nido.. solo...che differenza c'è tra educatrice e pedagogista all'interno di un nido???

bella domanda, vorrei saperne di piu anche io......ma soprattutto, uno con il titolo di pedagogista, a cosa puo aspirare di piu rispetto all'educatore? Grazie.

Chiara Giorgia ha scritto:bella domanda, vorrei saperne di piu anche io......ma soprattutto, uno con il titolo di pedagogista, a cosa puo aspirare di piu rispetto all'educatore? Grazie.

Ma il titolo di "pedagogista"..non esiste.
Come non esiste quello di educatore od educatrice.
Esiste quello di educatore professionale, come titolo, che viene attribuio da un altro CDL.
Esiste il titolo di laureata/o in scienze pedagogiche e dell'educazione.
Per quanto riguarda il mondo delle cooperative sociali nel contrato la figura esiste, anche se in anni di lavoro ne avrò conosciuto uno.
Nella mia cooperativa che occupa 10 persone in servizi dai...zero anni agli anziani non esiste nessun* assunt* come "pedagogista".
In molti bandi o ricerca di personale pedagogista ed educatore sono usati frequentemente come sinonimi.

In teoria un/una pedagogista ha responsabilità di coordinamento progettuale e scientifico che un "educatore" o "edcarice" non ha.
In un servizio che prevedesse il/la pedagogista, ove avvenisse, e degli educatori,si occuperebbe del progetto educativo complessivo, di..pensare il servizio, diciamo.

Poi ci sono concorsi pubblici per pedagogista ma ai quali si accede anche con la vecchia laurea in pedagogia, o in lettere ad indirizzo pedagogico....così come con la laruea in formazione primaria o stp e magistrale/specialistica in psicologia.

io son certo di non aver sbagliato facoltà, ma di sicuro ho sbagliato società di merda o meglio..città, regione, mmm forse ho sbagliato stato.. o forse continente... mmm troppo positivo, direi che è un problema terrestre... o forse ho sbagliato organo genitale da dove uscire 24 anni fa... forse era meglio uscire da altri personaggi xd...

ehhhhh va beh, guardiamo il positivo... nuovi amici con cui condividere disgrazie in uni...

certo che però è triste.. in poche parole la situazione è questa.. se esci con la triennale devi avere una botta di culo enorme per riuscire a trovare qualcosa che c'entri con il tuo percorso di studi e che non sia in una di quelle cooperative che ti pagano 500 € al mese.. se fai la magistrale.. sei nell'esatta situazione di prima,forse qualche probabilità in più ma la minestra è sempre quella.... bene ottimo anzia oserei dire...
non mi pento di aver scelto questa facoltà,anche se forse avrei potuto farmi più coraggio e scegliere una cosa che amo e allo stesso tempo non riesco a sopportare, ma ormai la cosa è fatta, se ho scelto questo vuol dire che per me era la cosa migliore... certo che però mi sconforta alquanto pensare di aver speso tutti sti soldi,tutta sta fatica e tutti sti anni per poi ritrovarmi con un pugno di mosche.. nel senso che a lato teorico le possiblità sono tantissime ma a lato pratico fanno abb pena...
mi demoralizza un po' pensare di essermi fatta un mazzo così per poi rimanere tutta la vita a fare la commessa (perchè cmq anche trovassi un lavoro attintente al piano di studi con certe cooperative non ti permetti neanche la carne nel piatto,pensa tutto il resto come fai) è abbastanza deludente (come per altro penso che lo sia per i laureati in lettere che conosco che lavorano come operai alla Venchi, per carità è un buon lavoro ma che non c'entra un ficco secco con il loro percorso)

Si però in qualche modo sono riconosciuti! Ho letto annunci in cui si cercava un "educatore" o un "pedagogista" ... non so poi cosa intendessero con il termine loro però cercavano... sicuramente non c'è un albo per i pedagogisti però strutture serie penso li cerchino.. ho sentito che ogni asilo nido ha un proprio pedagogista... però mi domandavo cosa facesse di + rispetto all'educatore..

*Veronika* ha scritto:. però mi domandavo cosa facesse di + rispetto all'educatore..

Dipende, anche niente. In teoria però laddove esiste davvero un/un pedagogista, come dicevo nell'altro intervento, rispetto agli altri profili ha la responsabilità complessiva nel progettare l'intervento, nell'individuare il metodo educativo, etc.
Il punto è che non è che con la triennale in tasca uno esca più educatore che pedagogista o viceversa, ecco.
E, privato a parte che fa un po' come gli pare, nel pubblico i requisiti richiesti sono spesso i medesimi e sono valide anche altre lauree.

La differenza poi la fanno le competenze e la preparazione.

beverly50 ha scritto:ho visto un asilo sulla stada corso europa verso Nervi c'è scritto asilo pedagogico "L'emile", mi piacerebbe saperne di più, qualcuno/a può andare a vedere o contattare

Ho cercato su internet e c'è un sito ancora in costruzione...
Però dice:
.Servizio integrativo da 1 a 2 anni
.Sezione primavera 2-3 anni
.Scuola materna da 3 a 6 anni
.Inglese tutti i giorni
.Mensa interna
.Spazio esterno attrezzato
.Consulenza pedagogica

...già lavorare in un posto così sarebbe perfetto... però non credo ce ne siano molti...

porsi tutte queste domande è già un buon punto di partenza per il tipo di lavoro che in teoria andrai a svolgere!
Da un punto di vista pratico potresti pensare di fare un anno di servizio civile...magari proprio in un nido, per vedere se ti senti adatta a svolgere il ruolo di educatore in quel tipo di struttura.
in ogni caso ti sconsiglio il passaggio a psico dello sviluppo,con quel tipo di laurea non ci fai un gran chè....cioè alla fine fai cmq l'educatore e in ogni caso tendono a prendere più facilmente chi è laureato in pedagogia.
io lavoro nei nidi di un consorzio sociale, dopo aver fatto il servizio civile mi hanno preso a lavorare con le sostituzioni.
se avessi bisogno di informazioni contattatami pure

ciao a tutti... guardicchiando un pò su internet x gli sbocchi lavorativi di
scienze della formazione e dell'educazione ho trovato questo:

SCIENZE DELL'EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE
Gli sbocchi professionali
L’insegnante di scuola elementare
Svolge la sua attività professionale nell’ambito dell’istruzione obbligatoria, in istituzioni pubbliche e private. Ha il delicato compito di provvedere alla prima alfabetizzazione di bambini compresi nella fascia di età tra i 6 e gli 11 anni. Oltre all’adeguata preparazione didattica, che comprende una conoscenza estesa a tutti gli ambiti culturali, possiede anche cognizioni socio-psico-pedagogiche. L’insegnante, infatti, ha un ruolo fondamentale nella formazione dello sviluppo psico-cognitivo del bambino, deve, quindi, aggiornarsi, avere capacità di progettazione didattica e di verifica continua dell’apprendimento oltre che competenze comunicative e disponibilità d’interazione e di ascolto.
L’insegnante provvede all’acquisizione di un primo livello di abilità e conoscenze concernenti il mondo umano e naturale. In particolare fornisce agli allievi un’educazione linguistica (lingua italiana e una lingua straniera), storico-geografico-sociale, matematica, scientifica, religiosa (scelta facoltativa) e motoria. Inoltre promuove la sensibilità e l’educazione, molto importante in questa fase evolutiva del bambino, all’immagine, alla musica e al suono.
L’insegnante elementare è tenuto a frequentare i corsi di aggiornamento e, non solo è coinvolto, ma è egli stesso promotore di iniziative didattiche esterne alla scuola e di iniziative attive nel prolungamento di orario scolastico. Una parte considerevole del suo lavoro è quella che si svolge oltre l’orario scolastico e riguarda la correzione delle prove grafiche, gli incontri scuola/famiglia e la programmazione elaborata in collaborazione con gli altri docenti.

L’educatore professionale
Svolge la sua attività professionale in iniziative educative, culturali e formative volte alla prevenzione o alla riduzione del disagio della personalità. È attivo in contesti di marginalità sociale in generale, di multietnia e di multiculturalità, con obiettivi di tutela della persona e della diversità con iniziative per la formazione della personalità, ma anche per la prevenzione del disagio.

Gli ambiti di esercizio professionale sono:

— le agenzie per le attività del volontariato;
— le istituzioni scolastiche, le attività di coordinamento e promozione di iniziative educative che tengono conto delle nuove configurazioni societarie, in particolare le nuove tipologie familiari e i fenomeni migratori;
– tutte le strutture pubbliche e private con funzione educativa, tra cui i centri per anziani e per immigrati, il sistema penitenziario, le comunità alloggio, i servizi sociali e i servizi culturali come le ludoteche, i musei ecc.

L’educatore socio-sanitario
Svolge la sua attività professionale, in regime di dipendenza o libero professionista, nell’ambito di specifici progetti educativi e riabilitativi impegnati nello sviluppo psico-fisico equilibrato dei soggetti in difficoltà. La specificità di questa figura di educatore professionale è data dalla sua funzione di rieducazione e prevenzione formativa, che la distingue da analoghe professionalità con caratteristiche prettamente sanitarie e con funzioni terapeutiche.

I principali ambiti di esercizio professionale sono:

— le strutture socio-sanitarie;
— le strutture educative e detentive (residenziali e/o semiresidenziali);
— i settori dei servizi alla persona, nell’ambito delle comunità, come supporto dei servizi all’infanzia;
— i percorsi educativi e riabilitativi nell’ambito della salute mentale e della disabilità, della devianza, della tossicodipendenza, dell’integrazione interculturale, dell’integrazione intergenerazionale;
— progetti di ricerca, studio e documentazione.

L’educatore di comunità infantili
Svolge la sua attività in tutte le strutture pubbliche e private che richiedono una specifica competenza rispetto all’educazione infantile.

I principali ambiti di esercizio professionale sono:

— le strutture e agenzie della prima e seconda infanzia (identificabili con la fascia d’età 0-6 anni), quali le istituzioni pre-scolastiche e scolastiche: asili nido e scuole d’infanzia;
— le istituzioni para ed extrascolastiche di sostegno e valorizzazione: i servizi socio-educativi di territorio, consultori, le ludoteche, i centri famiglia.

L’educatore di comunità infantili può anche esercitare una funzione di supporto del nucleo familiare dei bambini e di coordinamento e interrelazione tra le istituzioni scolastiche e il nucleo familiare.

L’animatore culturale
Svolge la sua attività professionale nelle strutture educative e in quelle dedite alle attività del tempo libero.

Le figure professionali più tipiche sono:

— operatore negli uffici istruzione degli enti locali;
— operatore negli archivi addetti alla conservazione del patrimonio culturale, in particolare di quello scolastico;
— operatore esperto in didattiche del patrimonio artistico, in ambito museale, nel territorio con attività connesse al tempo libero e con finalità educative;
— consulente pedagogico in ambito scolastico e consulente familiare;
— figure di sistema scuola-società-famiglia.

Il laureato in questo settore potrà, inoltre, trovare la sua occupazione in ludoteche, laboratori didattici, biblioteche per ragazzi, centri infanzia-adolescenza-famiglia con finalità educativa, campi estivi.

Il formatore aziendale
È una sorta di tutor o istruttore che svolge la sua attività, in ambito pubblico e privato, all’interno di programmi di educazione continua, permanente e ricorrente. La specializzazione di questa figura professionale è legata all’esigenza crescente di competenze sempre più evolute relative all’uso di nuovi media e software; infatti, se esperto nell’uso didattico delle nuove tecnologie, il formatore aziendale può sintetizzare in sé l’esperienza del media educator con quella del tecnologo dell’educazione e lavorare con particolare riguardo alla formazione a distanza (open distance learning).

I principali ambiti professionali in cui il laureato in questo settore può trovare la sua occupazione sono:

— i centri e le agenzie di formazione professionale;
— le agenzie di lavoro interinale e i centri di orientamento professionale;
— le strutture pubbliche e private legate alla utilizzazione del Fondo sociale europeo (progettazione, realizzazione, tutorato, verifica e valutazione), negli Ifts;
— le iniziative promosse dalle regioni e dagli enti locali, all’interno di programmi con finalità didattiche e di aggiornamento professionale;
— le unità operative per la formazione e lo sviluppo delle risorse umane delle grandi organizzazioni pubbliche, private e del terzo settore;
— il campo editoriale dove può svolgere la sua attività come operatore esperto di software educativo.

L’operatore interculturale
Svolge, all’interno di imprese industriali e turistiche o di istituzioni internazionali, attività professionali di formatore multiculturale, di esperto per la progettazione e il monitoraggio di piani di formazione a valenza multiculturale, per l’intermediazione, per la comunicazione. Può trovare la sua occupazione professionale anche come addetto ed esperto nel coordinamento di attività cooperative nell’ambito di organizzazioni con personale estero o di comunità multietniche.

Il progettista/gestore di sistemi per la gestione della conoscenza
La figura del progettista/gestore di sistemi per la gestione della conoscenza indica colui che mantiene aggiornato il know-how critico aziendale, progetta, promuove, facilita i processi di apprendimento per costruire occasioni continue di stistematizzazione, capitalizzazione e diffusione delle competenze. Partendo da un’analisi della conoscenza base dell’azienda, progetta quindi un sistema strutturato di facile accesso al quale ogni singola risorsa può far riferimento per il corretto svolgimento del proprio lavoro. Questo sistema potrebbe essere paragonato a un’enorme biblioteca contenente tutti i manuali inerenti al sapere specifico aziendale, catalogato secondo diverse modalità di un collegamento in «real time» con un esperto della materia, in modo da interfacciarsi in maniera ancora più rapida per la soluzione di un problema complesso. Le competenze del progettista/gestore di sistemi per la gestione della conoscenza prevedono la conoscenza delle varie dinamiche dell’apprendimento degli adulti, ottime capacità organizzative e di pianificazione, capacità organizzative e di pianificazione, capacità organizzative e di pianificazione, capacità di analisi e visione d’insieme, padronanza della base aziendale e, necessariamente, familiarità con i più comuni linguaggi di programmazione.

Il ruolo dell’insegnante nell’era digitale
La rapida evoluzione delle nuove tecnologie ha determinato negli ultimi decenni il verificarsi di una vera e propria rivoluzione nei sistemi di comunicazione che ha aperto la strada a innovative e più efficaci modalità di apprendimento e di comunicazione interpersonale. Compito dell’insegnante, quindi, diventa anche saper gestire l’interazione fra l’allievo e le nuove tecnologie. L’efficacia didattica delle tecnologie informatiche, infatti, dipende dall’uso e dal progetto di lavoro che sta alla base del percorso educativo programmato dagli insegnanti, ai quali è richiesta una specifica competenza nel sostenere adeguatamente tali esperienze.
Inoltre, attraverso l’uso delle tecnologie multimediali gli insegnanti hanno la possibilità di svolgere un numero di compiti sempre maggiore e sempre più complessi, avendo però a disposizione una vasta gamma di funzioni e mezzi.
Al fine di avviare un’adeguata riqualificazione professionale del docente la maggior parte dei paesi europei ha avviato nella scuola i piani di sviluppo dell’ICT (Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione). Vi è la consapevolezza che, indipendentemente dalla dimensione delle attrezzature e delle reti, è solo tramite insegnanti formati che gli allievi riusciranno a capire pienamente quanto le nuove tecnologie possono aiutarli nel processo di apprendimento. Le competenze necessarie per gestire l’ICT sono complesse. Non è possibile, infatti, equiparare i docenti a semplici utenti cui insegnare le applicazioni d’ufficio, come ad esempio nel caso degli impiegati. Dovranno saper usare i pacchetti applicativi generali, le applicazioni multimediali, il software specifico delle varie materie, trovare le fonti d’informazione idonee su Internet e, compito cruciale, valutare se queste siano quelle giuste per l’attività scolastica. È necessario, quindi, che il docente acquisti non solo una banale competenza informatica, ma una reale capacità gestionale della multimedialità nella sua interezza.

La formazione dovrà avviarsi verso delle scelte fondamentali quali:

— creare competenze funzionali di base sull’ICT: i docenti dovranno conoscere e saper gestire le ICT;
— sviluppare abilità pedagogiche e conoscenza finalizzate all’uso dell’ICT in classe: ai docenti viene richiesta la consapevolezza di quali nuove opportunità l’ICT offre, di come le risorse tecniche possano essere gestite in classe e come di conseguenza l’apprendimento possa cambiare.

non so voi na sinceramente dopo aver visto gli sbocchi professionali un pò mi sono rattristata... e poi gurdando fra gli annunci di lavoro non si trova una richiesta che sia una per questi lavori... che amarezza nonostante tutto è una bel corso di laurea e quello che studio mi piace davvero tanto.. ma se andiamo a vedere in concreto c'è solo che piangere so che comunque anche i laureati in psicologia non hanno lavoro, ma all'estero loro hanno una speranza..

Mah... insegnare alle elementari è per scienze della formazione primaria.. e per fare l'educatore professionale c'è il corso di laurea apposta che ha lezioni da noi in facoltà e al san martino... quello socio sanitario non so.. ma se si può sarebbe interessante.. anche nelle comunità...... però bisogna vedere se si trova..

L'educatore socio-sanitario è l educatore professionale..sono quelli che lavorano nelle asl ecc...anke se in realtà alla asl ci lavoravo ank io k son come voi...Purtroppo nel nostro campo non funziona molto mandare dei curriculum ma funziona farsi conoscere nell ambiente.Per esempio fare del volontariato o il tirocinio è un mezzo x farvi conoscere io ho fatto così e sono entrata nel giro...l'unico modo per trovare lavoro tra la massa di educatori è cercare d emergere dal mucchio...so che lavorare a gratis non entusiasma ma è la via migliore....buona fortuna

Miky ha scritto:so che lavorare a gratis non entusiasma ma è la via migliore....buona fortuna

caspita, la via peggiore allora qual'è?no perchè penso che sia una cosa valida per tutti, quando si lavora si ha il piacere di prendere il relativo stipendio..poi sono dell'ide che il tirocinio ti può aiutare ad entrare nel giro come dici tu, solo se hai beccato il posto giusto e se vai particolarmente a genio all'educatore di competenza.. se no in molti posti in quanto semplice tirocinante vieni trattato peggio di un m... si si servirà come gavetta ma alla faccia della via migliore
sempre più che tristezza...

tutti si parte dal basso..tutti quelli che conosco me compresa,hanno fatt un periodo a gratis per arrivare all assunzione.Io ho fatto tirocinio,poi son rimasta quasi un anno a gratis e da lì poi mi hanno assunta x due anni...a fine appalto son rimasta a casa ma il mio nominativo è giunto ad un altra coop che mi ha chiamato e ora sono lì...tempo indeterminato,full time e socia...xò c ho messo 4 anni ad arrivarci....Nessuno vi offrirà un lavoro da educatore a tempodfrc indeterminato comeprimo impiego e mandando un curriculum...è una cosa che dovrebbero dire quando ci si iscrive al primo anno:in questo campo puo anche ess uscito con 110 e lode ma se nn hai esperienza non conta nulla,anche perchè poche cose che impari all'uni t servono concretamente sul campo