Le regole dimenticate della grammatica e della sintassi italiana
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Le regole dimenticate della grammatica e della sintassi italiana
Vedendo errori via etere della peggior specie vi faccio un ripassino veloce veloce, poi quando me ne verranno in mente altri li aggiungerò e chi ne vuole aggiungere, lo faccia!
1) QUAL E'? non si scrive con l'apostrofo mai!
2)EVACUARE E PROFICUO non vanno con la Q!
1) QUAL E'? non si scrive con l'apostrofo mai!
2)EVACUARE E PROFICUO non vanno con la Q!
Trudy- Kung Fu Panda
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Re: Le regole dimenticate della grammatica e della sintassi italiana
squola o skuola ?
Andrea D.T.- Utente Celebrità
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Re: Le regole dimenticate della grammatica e della sintassi italiana
IL MODO CONGIUNTIVO E’ IL MODO DELLA POSSIBILITA’
Il congiuntivo si può usare nelle frasi indipendenti (quelle che stanno in piedi da sole, con un solo verbo nel periodo) o in quelle dipendenti (più verbi nel periodo) più spesso: il congiuntivo, cioè, dipende da un altro verbo.
Quando
nelle frasi indipendenti?
Nelle espressioni di cortesia (Si segga, signora! Mi consigli, per favore)
Nelle esclamazioni che esprimono stupore, augurio... (Sentissi che musica! Vedessi che casa!)
Nelle domande che esprimono dubbio (Che l'abbia dimenticato? Che cambi idea?)
Nelle espressioni di concessione o consenso (Sia pure come dici tu.)
Quando
nelle frasi dipendenti?
Dopo le congiunzioni o locuzioni congiuntive (sebbene, a meno che, affinché, qualora...) Sebbene tu sia intelligente, ti comporti da sciocco.
Dopo le espressioni impersonali come: è utile, è necessario, è giusto, bisogna, conviene... E’ utile che tu ti metta a studiare.
Dopo i verbi come: augurare, sperare, volere, desiderare, proibire...Speriamo che arrivi il sole.
Dopo gli aggettivi e pronomi indefiniti (nelle frasi subordinate)come:Chiunque, qualunque... Chiunque lei sia non le è permesso entrare.
I TEMPI DEL CONGIUNTIVO
Tempo presente: indica una possibilità che dipende da un verbo al presente o al futuro;
Tempoimperfetto: indica una possibilità che dipende da un verbo al passato o condizionale;
Tempo passato: indica una possibilità, forse già realizzata, che dipende da un verbo al presente o al futuro;
Tempo trapassato: indica una possibilità, che non si è realizzata, la quale dipende da un verbo al passato.
Il congiuntivo si può usare nelle frasi indipendenti (quelle che stanno in piedi da sole, con un solo verbo nel periodo) o in quelle dipendenti (più verbi nel periodo) più spesso: il congiuntivo, cioè, dipende da un altro verbo.
Quando
nelle frasi indipendenti?
Nelle espressioni di cortesia (Si segga, signora! Mi consigli, per favore)
Nelle esclamazioni che esprimono stupore, augurio... (Sentissi che musica! Vedessi che casa!)
Nelle domande che esprimono dubbio (Che l'abbia dimenticato? Che cambi idea?)
Nelle espressioni di concessione o consenso (Sia pure come dici tu.)
Quando
nelle frasi dipendenti?
Dopo le congiunzioni o locuzioni congiuntive (sebbene, a meno che, affinché, qualora...) Sebbene tu sia intelligente, ti comporti da sciocco.
Dopo le espressioni impersonali come: è utile, è necessario, è giusto, bisogna, conviene... E’ utile che tu ti metta a studiare.
Dopo i verbi come: augurare, sperare, volere, desiderare, proibire...Speriamo che arrivi il sole.
Dopo gli aggettivi e pronomi indefiniti (nelle frasi subordinate)come:Chiunque, qualunque... Chiunque lei sia non le è permesso entrare.
I TEMPI DEL CONGIUNTIVO
Tempo presente: indica una possibilità che dipende da un verbo al presente o al futuro;
Tempoimperfetto: indica una possibilità che dipende da un verbo al passato o condizionale;
Tempo passato: indica una possibilità, forse già realizzata, che dipende da un verbo al presente o al futuro;
Tempo trapassato: indica una possibilità, che non si è realizzata, la quale dipende da un verbo al passato.
Trudy- Kung Fu Panda
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Re: Le regole dimenticate della grammatica e della sintassi italiana
Trudy ha scritto:Vedendo errori via etere della peggior specie vi faccio un ripassino veloce veloce, poi quando me ne verranno in mente altri li aggiungerò e chi ne vuole aggiungere, lo faccia!
1) QUAL E'? non si scrive con l'apostrofo mai!
2)EVACUARE E PROFICUO non vanno con la Q!
Ahahhaha!
Diciamo che sul forum se ne son lette di peggiori...tra congiugazioni di verbi, costruzione bizzarra di periodi e eliminazione strutturale del povero apostrofo
C'è però da dire che su elisione e troncamento i linguisti sono divisi rispetto ad alcuni vocaboli: so di per certo che alcuni affermano potersi anche scrivere "qual'è" al pari di "qual è". Altri, addirittura, affermano che oramai è da intendersi quella la forma corretta.
Lo avevo letto da qualche parte..appena ho tempo incollo qualcosa.
Son sicuro di aver letto ciò...
...d altra parte se non lo avrei letto non lo scrivo qui.
Re: Le regole dimenticate della grammatica e della sintassi italiana
Ecco...
se non lo trovavo non ero soddisfatto.
Sulla questione del "qual-qual'è", una disputa tra linguisti...(questo è il bello di aver "linguistica" nel piano di studi del corso per esperto processi formativi...)
Cortese
amico, la questione del “qual’è” è un po’ controversa: la grammatica
“moderna” condanna senza appello l’uso dell’apostrofo. Legga, comunque, quanto scrive il linguista Luciano Satta e decida lei. Personalmente non metto mai l’apostrofo.
Anche gli aggettivi e pronomi tale e quale diventano tal e qual sia dinanzi a vocale sia dinanzi a consonante, sia al maschile sia al femminile. Ma sono elisioni o troncamenti ? Cioè, è ancora frequente l'uso di far
cadere le vocali finali di queste due parole davanti ad altra parola
che cominci per consonante?
Possiamo rispondere sì per tale, giacché, senza contare l'espressione fissa il tal dei tali, si usa dire ancora
«Nel tal giornale c'è il tal fotoservizio ». E allora scriveremo
tranquillamente senza apostrofo tal amico, tal impresa e così via.
Ma qual è piuttosto raro davanti a consonante, e suona antiquato. Perciò
alcuni grammatici consigliano di restaurare la forma qual apostrofata: qual'e. La presenza di due vocali uguali non fa tollerare in questo esempio che si scriva quale è, salvo che non si voglia dare a quale un
risalto particolare. Ma davanti ad altra vocale l'imbarazzo dell'apostrofo può essere eliminato scrivendo quale per intero: quale amore, quale odio. In ogni modo noi siamo a favore di qual è, senza
apostrofo; torneremo sulla faccenda tra poco, nelle nostre consuete
osservazioni.
Ma vediamo in breve come se la cavano gli scrittori con l'apostrofo, e
quindi con l'elisione e il troncamento. Essendo l'apostrofo un segno
dei meno appariscenti, può accadere che molti errori siano in realtà
sviste tipografiche e niente più; tuttavia li citeremo, nel dubbio
assolvendo l'autore.
La disputa se si debba scrivere qual'è o qual è non è risolta né dalle grammatiche, né tanto meno dalla letteratura.
Sono per l'apostrofo, fra gli altri, Federigo Tozzi, Mario Tobino, Tommaso Landolfi, Paolo Monelli, Bonaventura Tecchi.
Non apostrofano invece Vasco Pratolini, Giuseppe Berto, Alberto Moravia, Goffredo Parise, Libero Bigiaretti.
Ripetiamo alla buona i termini della polemichetta; e prendiamo gli argomenti di
due studiosi: Franco Fochi (fautore dell'apostrofo) e Bruno Migliorini
(che non ce lo vuole).
Dice il Fochi che per quale « il troncamento è cosa del tutto finita, che
appartiene alla storia, e non più all'uso della parola ». Egli prosegue
citando il qual maraviglia di Brunetto Latini a Dante, che oggi più
nessuno direbbe; e osserva che qual resta soltanto nel detto
scherzosamente solenne Tal morì qual visse, in una o due espressioni
come per la qual cosa. Ricordate le combinazioni con certo – in certo
qual modo, un certo qual garbo, una certa qual mansione – egli insiste:
«Ma ecco che qui mansione, di tre sillabe, preferisce la forma intera:
"una certa quale mansione". E l'effetto aumenta con l'allungarsi del
nome: "un certo quale spiritello", "una certa quale condiscendenza",
ecc». Insomma, secondo il Fochi, essendo il qual tronco una cosa
storicamente morta, c'è solo il quale da elidere; perciò, apostrofo.
E sentiamo Bruno Migliorini: « Che si scriva un uomo e non un'uomo, un
enorme peso e invece un'enorme ingiustizia è una distinzione non
fondata sulla fonetica ma sulla schematizzazione dei grammatici.
Distinzione artificiale è perciò quella fra "troncamento" e "elisione",
ma una volta che questa distinzione si accetti, ne discende come un
corollario ineluttabile che si debba scrivere senza apostrofo tal è,
qual è... ».
L'argomento del Fochi fa riflettere, è vero. Ma ha qualche punto debole. Anzitutto
l'esempio un certo quale spiritello non è acconcio; diciamo quale
spiritello e non qual spiritello solo perché è buona norma non troncare davanti a parola che cominci con s impura.
Inoltre il Fochi cita onestamente alcuni esempi di sopravvivenza di qual.
Aggiungiamo, pignoli, il diffuso « Qual buon vento ti porta? »; e quattro citazioni
di scrittori: « E qual rispetto dal concessionario... » (Domenico Rea);
« ...senza qual sacro pudore » (Riccardo Bacchelli); « Qual testimone
veridico... »
(Carlo
Emilio Gadda); « ... qual più qual meno » (Virgilio Lilli). Queste
nostre quattro citazioni, ne siamo certi, possono aumentare, anche se
non di molto. E allora, è proprio morto il qual?
se non lo trovavo non ero soddisfatto.
Sulla questione del "qual-qual'è", una disputa tra linguisti...(questo è il bello di aver "linguistica" nel piano di studi del corso per esperto processi formativi...)
Cortese
amico, la questione del “qual’è” è un po’ controversa: la grammatica
“moderna” condanna senza appello l’uso dell’apostrofo. Legga, comunque, quanto scrive il linguista Luciano Satta e decida lei. Personalmente non metto mai l’apostrofo.
Anche gli aggettivi e pronomi tale e quale diventano tal e qual sia dinanzi a vocale sia dinanzi a consonante, sia al maschile sia al femminile. Ma sono elisioni o troncamenti ? Cioè, è ancora frequente l'uso di far
cadere le vocali finali di queste due parole davanti ad altra parola
che cominci per consonante?
Possiamo rispondere sì per tale, giacché, senza contare l'espressione fissa il tal dei tali, si usa dire ancora
«Nel tal giornale c'è il tal fotoservizio ». E allora scriveremo
tranquillamente senza apostrofo tal amico, tal impresa e così via.
Ma qual è piuttosto raro davanti a consonante, e suona antiquato. Perciò
alcuni grammatici consigliano di restaurare la forma qual apostrofata: qual'e. La presenza di due vocali uguali non fa tollerare in questo esempio che si scriva quale è, salvo che non si voglia dare a quale un
risalto particolare. Ma davanti ad altra vocale l'imbarazzo dell'apostrofo può essere eliminato scrivendo quale per intero: quale amore, quale odio. In ogni modo noi siamo a favore di qual è, senza
apostrofo; torneremo sulla faccenda tra poco, nelle nostre consuete
osservazioni.
Ma vediamo in breve come se la cavano gli scrittori con l'apostrofo, e
quindi con l'elisione e il troncamento. Essendo l'apostrofo un segno
dei meno appariscenti, può accadere che molti errori siano in realtà
sviste tipografiche e niente più; tuttavia li citeremo, nel dubbio
assolvendo l'autore.
La disputa se si debba scrivere qual'è o qual è non è risolta né dalle grammatiche, né tanto meno dalla letteratura.
Sono per l'apostrofo, fra gli altri, Federigo Tozzi, Mario Tobino, Tommaso Landolfi, Paolo Monelli, Bonaventura Tecchi.
Non apostrofano invece Vasco Pratolini, Giuseppe Berto, Alberto Moravia, Goffredo Parise, Libero Bigiaretti.
Ripetiamo alla buona i termini della polemichetta; e prendiamo gli argomenti di
due studiosi: Franco Fochi (fautore dell'apostrofo) e Bruno Migliorini
(che non ce lo vuole).
Dice il Fochi che per quale « il troncamento è cosa del tutto finita, che
appartiene alla storia, e non più all'uso della parola ». Egli prosegue
citando il qual maraviglia di Brunetto Latini a Dante, che oggi più
nessuno direbbe; e osserva che qual resta soltanto nel detto
scherzosamente solenne Tal morì qual visse, in una o due espressioni
come per la qual cosa. Ricordate le combinazioni con certo – in certo
qual modo, un certo qual garbo, una certa qual mansione – egli insiste:
«Ma ecco che qui mansione, di tre sillabe, preferisce la forma intera:
"una certa quale mansione". E l'effetto aumenta con l'allungarsi del
nome: "un certo quale spiritello", "una certa quale condiscendenza",
ecc». Insomma, secondo il Fochi, essendo il qual tronco una cosa
storicamente morta, c'è solo il quale da elidere; perciò, apostrofo.
E sentiamo Bruno Migliorini: « Che si scriva un uomo e non un'uomo, un
enorme peso e invece un'enorme ingiustizia è una distinzione non
fondata sulla fonetica ma sulla schematizzazione dei grammatici.
Distinzione artificiale è perciò quella fra "troncamento" e "elisione",
ma una volta che questa distinzione si accetti, ne discende come un
corollario ineluttabile che si debba scrivere senza apostrofo tal è,
qual è... ».
L'argomento del Fochi fa riflettere, è vero. Ma ha qualche punto debole. Anzitutto
l'esempio un certo quale spiritello non è acconcio; diciamo quale
spiritello e non qual spiritello solo perché è buona norma non troncare davanti a parola che cominci con s impura.
Inoltre il Fochi cita onestamente alcuni esempi di sopravvivenza di qual.
Aggiungiamo, pignoli, il diffuso « Qual buon vento ti porta? »; e quattro citazioni
di scrittori: « E qual rispetto dal concessionario... » (Domenico Rea);
« ...senza qual sacro pudore » (Riccardo Bacchelli); « Qual testimone
veridico... »
(Carlo
Emilio Gadda); « ... qual più qual meno » (Virgilio Lilli). Queste
nostre quattro citazioni, ne siamo certi, possono aumentare, anche se
non di molto. E allora, è proprio morto il qual?
Re: Le regole dimenticate della grammatica e della sintassi italiana
cè, centra vs c'è, c'entra.......
Ospite- Ospite
Re: Le regole dimenticate della grammatica e della sintassi italiana
la mia prof di latino insisteva su qst disputa asserendo che qual è si possa scrivere sia con apostrofo sia senza...
ricordo inoltre: po' si scrive con apostrofo e non con accento
NON si scrive/dice "sia...che"... ma "sia...sia"
ricordo inoltre: po' si scrive con apostrofo e non con accento
NON si scrive/dice "sia...che"... ma "sia...sia"
Dany71- Utente Celebrità
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Umore : emotivamente 'emotiva'
Re: Le regole dimenticate della grammatica e della sintassi italiana
La Consecutio temporum!!! E.. anche dei generi (M/F)
Ospite- Ospite
Re: Le regole dimenticate della grammatica e della sintassi italiana
"Io li esami gli ho già dati tutti e due" aaahhhhhhhhhh aiutoooooooo.... rabbrividiamo!!!
E la mia osservazione - tra me e me - ai tempi fu: "ma non li hai passati, vero???"
Una cozzaglia di errori da far paura in così poche parole...bah!!!!
E la mia osservazione - tra me e me - ai tempi fu: "ma non li hai passati, vero???"
Una cozzaglia di errori da far paura in così poche parole...bah!!!!
Deborah- Utente Molto Attivo
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Località : Genova
Occupazione/Hobby : Impiegata
Umore : Ufffffffff.....
Re: Le regole dimenticate della grammatica e della sintassi italiana
ahahahaio non gli ho sostenuti nessuna delle due ma sicuramente sceglierò dinamica.. perchè è propedeutico a psicologia clinica che farò a scelta,,, ma opinione solo personale
Ps: @ Deborah!
Ospite- Ospite
Re: Le regole dimenticate della grammatica e della sintassi italiana
E' un po' spiacevole fare le pulci in tal senso, è fuor di dubbio che sia sgradevole: in questo senso vivo un po' il conflitto di rabbrividire (e sghignazzare) quando leggo certi svarioni e al contempo di sentirmi un po' "cacca".
Poi il battibecco dovuto al comprensibile senso di offesa è dietro l'angolo.
Devo anche dire che su un forum che frequento di rado c'è una sezione di cui non ricordo il titolo dove ci si sfotte a vicenda sui rispettivi strafalcioni fatti nel forum e tutti quanti si autoprendono in giro senza problemi.
Però è anche vero che qualunque impiego nel campo psicosociopincopallo, dall'educatore di frontiera che magari prende 5 euro l'ora al luminare dell'epistemologia pedagogica e della formazione dell'Uoooomo, mette in conto una certa dimestichezza di base con l'utilizzo dell'italiano.
Impararlo all'università l'è dura.
Anche l'educatore a tempo perso per l'ultima delle associazioni o persino chi fa il servizio civile, ogni tanto può essere che debba scriver non dico un progetto educativo ma anche solo 7 righe di relazione o magari sostenere un fanciullo con l'analisi del periodo sulla quale verrà interrogato il giorno dopo dall'arcigna professoressa di lettere.
Tra l'altro quella frase se anche la aggiustassimo in termini formali conterrebbe comunque una piccola incongruenza logica.
p.s. Izant....rimettAno...rimettAno.
spero ke non vi o offeso, nn e l intenzione ke avevo.
Poi il battibecco dovuto al comprensibile senso di offesa è dietro l'angolo.
Devo anche dire che su un forum che frequento di rado c'è una sezione di cui non ricordo il titolo dove ci si sfotte a vicenda sui rispettivi strafalcioni fatti nel forum e tutti quanti si autoprendono in giro senza problemi.
Però è anche vero che qualunque impiego nel campo psicosociopincopallo, dall'educatore di frontiera che magari prende 5 euro l'ora al luminare dell'epistemologia pedagogica e della formazione dell'Uoooomo, mette in conto una certa dimestichezza di base con l'utilizzo dell'italiano.
Impararlo all'università l'è dura.
Anche l'educatore a tempo perso per l'ultima delle associazioni o persino chi fa il servizio civile, ogni tanto può essere che debba scriver non dico un progetto educativo ma anche solo 7 righe di relazione o magari sostenere un fanciullo con l'analisi del periodo sulla quale verrà interrogato il giorno dopo dall'arcigna professoressa di lettere.
Tra l'altro quella frase se anche la aggiustassimo in termini formali conterrebbe comunque una piccola incongruenza logica.
p.s. Izant....rimettAno...rimettAno.
spero ke non vi o offeso, nn e l intenzione ke avevo.
Ultima modifica di lukino il Sab 21 Nov 2009 - 17:02 - modificato 2 volte.
Re: Le regole dimenticate della grammatica e della sintassi italiana
Aggiungo che per quanto riguarda quel che ho espresso sopra l'utilizzo dell'"essemmessese" è più accettabile che l'assassinio dell'apostrofo, la violenza ai pronomi, la vessazione del povero congiuntivo.
Re: Le regole dimenticate della grammatica e della sintassi italiana
devo scrivere un trattato sull assassinio dell apostrofo o ve lo mettete in testa che se non lo metto è perchè appena clicco il tasto dove c è l apostrofo mi si blocca e non funziona? vi devo portare il portatile o dormite comunque?
Andrea D.T.- Utente Celebrità
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Re: Le regole dimenticate della grammatica e della sintassi italiana
Andrea D.T. ha scritto:devo scrivere un trattato sull assassinio dell apostrofo o ve lo mettete in testa che se non lo metto è perchè appena clicco il tasto dove c è l apostrofo mi si blocca e non funziona? vi devo portare il portatile o dormite comunque?
E dai, non te la prendere: era un esempio tra gli altri.
Re: Le regole dimenticate della grammatica e della sintassi italiana
Cambiare computer, tastiera?
Una mia amica una volta lavorava in un ufficio stampa, lei scriveva le mail interne o anche qualche comunicato. Come le era stato insegnato usava i congiuntivi al posto giusto e il suo capo le disse: "non mettere i congiuntivi metti tutto indicativo tanto non si usa più"......
Nota positiva: il congiuntivo è correttamente usato nelle pubblicità, pare sia un "modo" utile al messaggio pubblicitario..chissà!
Una mia amica una volta lavorava in un ufficio stampa, lei scriveva le mail interne o anche qualche comunicato. Come le era stato insegnato usava i congiuntivi al posto giusto e il suo capo le disse: "non mettere i congiuntivi metti tutto indicativo tanto non si usa più"......
Nota positiva: il congiuntivo è correttamente usato nelle pubblicità, pare sia un "modo" utile al messaggio pubblicitario..chissà!
Trudy- Kung Fu Panda
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Re: Le regole dimenticate della grammatica e della sintassi italiana
poi vi racconto la mia storia del congiuntivo alle elementari
Andrea D.T.- Utente Celebrità
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Re: Le regole dimenticate della grammatica e della sintassi italiana
lukino ha scritto:Andrea D.T. ha scritto:devo scrivere un trattato sull assassinio dell apostrofo o ve lo mettete in testa che se non lo metto è perchè appena clicco il tasto dove c è l apostrofo mi si blocca e non funziona? vi devo portare il portatile o dormite comunque?
E dai, non te la prendere: era un esempio tra gli altri.
e io ho RISPONDUTO al tuo esempio
ah ho scritto risponduto per scherzare eh non vorrei mai che tu e izant mi consigliate altri corsi , non reggerei il colpo
Andrea D.T.- Utente Celebrità
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Re: Le regole dimenticate della grammatica e della sintassi italiana
Andrea D.T. ha scritto:lukino ha scritto:Andrea D.T. ha scritto:devo scrivere un trattato sull assassinio dell apostrofo o ve lo mettete in testa che se non lo metto è perchè appena clicco il tasto dove c è l apostrofo mi si blocca e non funziona? vi devo portare il portatile o dormite comunque?
E dai, non te la prendere: era un esempio tra gli altri.
e io ho RISPONDUTO al tuo esempio
ah ho scritto risponduto per scherzare eh non vorrei mai che tu e izant mi consigliate altri corsi , non reggerei il colpo
Uh, non mi permetterei mai.
Però...mi costringi a questo grassetto.
Re: Le regole dimenticate della grammatica e della sintassi italiana
ja tu avere ragione ...
avere
avere
Andrea D.T.- Utente Celebrità
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Re: Le regole dimenticate della grammatica e della sintassi italiana
ah no è con acca...
havere?
havere?
Andrea D.T.- Utente Celebrità
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Re: Le regole dimenticate della grammatica e della sintassi italiana
Lukinoooo!
per tutti gli Dei mi batto il pugno sul petto³ e ripeto a singhiozzi "mea culpa" !!! (cfr "rimettino" ) Grazie della correzione allora
Per quanto riguarda questo:
P.s. Andre come vedi è stato un consiglio utile, pensaci!
per tutti gli Dei mi batto il pugno sul petto³ e ripeto a singhiozzi "mea culpa" !!! (cfr "rimettino" ) Grazie della correzione allora
Per quanto riguarda questo:
beh, ho fatto la cattiva lo ammetto..E' un po' spiacevole fare le pulci in tal senso
P.s. Andre come vedi è stato un consiglio utile, pensaci!
Ospite- Ospite
Re: Le regole dimenticate della grammatica e della sintassi italiana
ci penserò fino a non dormire la notte..
raga pensare un pò a se stessi invece degli errori di grammatica degli altri.. ma non esci mai in giro izant?
o studiare per il test o andare a imperia boh ..
raga pensare un pò a se stessi invece degli errori di grammatica degli altri.. ma non esci mai in giro izant?
o studiare per il test o andare a imperia boh ..
Andrea D.T.- Utente Celebrità
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