Discussione off topic!

mi sa che hendriu il matto lo tira in testa a qualcuno me compreso

grazie grazie tra poco crollo a letto e penso è o non è

acinom ha scritto:

Andrea D.T. ha scritto:no no non deve cambiar mestiere.. non sapete come maneggia la carne e il macete...

Brrr brivido! era giusto così solo perché sono vegetariana però un bel corso su come usare il macete .....

Una signora entra in macelleria e chide: Scusi..scusi vorrei un chilo di tacchino. Il macellaio risponde... no signora il tacchino è esaurito. Lasignora incavolata risponde: Miiii!! Il tacchino è esaurito.. la mucca è pazza! Ma cosa devo mangiare oggi?


Due carabinieri fermano per controllo un furgoncino che proviene dal macello:
- Buonasera, favorisca cortesemente patente e libretto!
- Ecco a lei!
- Che cosa trasporta nel furgone?
- Un mezzo maiale!
- Vivo o morto?


Oggi proprio non ce la posso fare......
Notte buona a chi è ancora sveglio!

grazie acinom, buonanotte anche a te!!!

Hendriu ha scritto:votate pure per l'1, io non sono sicuro di partecipare alla serata...

con tutto il casino che hai fatto per pingusto.....ci vuole la camicia di forza????

come scusa? quale casino avrei fatto? calmina con le parole..

questo:

*
* Selezionare / Non selezionare l'opzione citazioni multiple
* Rispondere citando
*
*
*
* Fare un rapporto del messaggio a un amministratore o a un moderatore
* Chiudere i rapporti di questo messaggio

Re: Proposta al popolo del Forum SDF: serata da PINO?

Messaggio Da Hendriu il Dom 21 Mar 2010 - 17:16
PINGUSTO
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Hendriu
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mi sa che ne ho fatto più io.......con questo copia/incolla

e sarebbe fare casino? io ho solo proposto un alternativa al locale proposto ( argomentando la bassa qualità igienica del posto), visto che si parlava di rimediare su un ristorante cinese o orientale... non ho mai obbligato nessuno ad andarci, per me potevate scegliere mille altri posti, però mi sembra che la maggior parte di quelli che sono intervenuti abbia espresso pareri favorevoli alla proposta...

lo chiami fare casino questo? bho

e comunque vedi di darti una regolata coi toni, perchè non sei nessuno per dirmi che "ci vuole la camicia di forza"...


ora di sicuro mi dirai che era detto in senso bonario, ma non me frega niente... evita di dire certe cose, qualunque sia l'umore con cui le scrivi...

scusami, veramente, non volevo offenderti davvero
avevo tutt'altra intenzione, volevo sottolineare che la tua presenza era più che gradita che anzi non se ne poteva fare a meno a costo di portartici di forza
mi dispiace che tu abbia frainteso, era da prendere a ridere semmai
scusa scusa scusa scusa

Alexiane ha scritto:

Hendriu ha scritto:votate pure per l'1, io non sono sicuro di partecipare alla serata...

con tutto il casino che hai fatto per pingusto.....ci vuole la camicia di forza????

Alexiane ha scritto:scusami, veramente, non volevo offenderti davvero
avevo tutt'altra intenzione, volevo sottolineare che la tua presenza era più che gradita che anzi non se ne poteva fare a meno a costo di portartici di forza
mi dispiace che tu abbia frainteso, era da prendere a ridere semmai
scusa scusa scusa scusa

scusa ma... mi stai prendendo per il culo?

EDIT: no vabe come non detto, lasciamo perdere..

RI EDIT !


questione risolta, sono io che ho frainteso!

chiedo scusa per le mie risposte accese, sono stato preso in un brutto momento...

dai che si va ot a forza di scuse....

Venerdì sul bus per andare al lavoro, ora di punta, abbastanza affollato, io abbastanza inca.....ata per la pioggia, l'ombrello rotto, il traffico, ecc....mi sento toccare la spalla.
Una signora mi fa: "La borsa. E' aperta."
Grazie, le dico e chiudo la piccola cerniera in cui tengo mille chiavi- che ho sempre paura di perdere- e il cellulare.
Ci voleva un attimo per sfilarlo e non me ne sarei accorta, eppure avevo tante persone intorno e non è successo niente.
Vi assicuro che non è la prima volta che mi capita.
Poi magari ,come si dice, domani chissà, però, eccetto un'unica volta a Roma in cui una banda di ragazzini mi ha sfilato il portafogli dallo zaino senza che me ne accorgessi, i "disastri" maggiori li ho combinati da me .
Con questo non voglio minimizzare episodi più che spiacevoli, che purtroppo capitano, eccome, solo dare un pochino di risalto anche alle piccole cose positive che non fanno notizia ma che secondo me hanno un grande valore.
La signora era straniera.

secondo me se sei corretto sei corretto punto,bambino o anziano,straniero o italiano...

mah capita solo a me il pensiero che.. mi sento dire.. eh dovete imparare dagli anziani.. e poi vedo uno che sputa ( e sono stata ancora fine) per terra,l'altro che gli tieni la porta e non ti dice manco sciopa,l'altro che critica tutti.. insomma ogni tanto più che emblema di buoni esempi mi sanno tanto di maestri del cattivo esempio,soprattutto sull'educazione,tremenda

Federica ha scritto:secondo me se sei corretto sei corretto punto,bambino o anziano,straniero o italiano...

Certamente ma proviamo a guardare il punto anche da un'altra prospettiva.
Ossia come -in genere- vengono orientate le informazioni (parlo di informazioni attraverso giornali, tv, media in generale): molte volte per categorie, creando stereotipi.
Se leggo o sento dire una volta, due, tre, ecc che la persona x o y, facente parte del gruppo, mettici chi vuoi, ha fatto o non ha fatto la tale cosa e se non smonto il meccanismo, sarò più portata a ritenere che tutte le persone appartenenti a quella categoria facciano o non facciano quella determinata cosa.
Le informazioni non sono neutre.
Ti sei mai chiesta perché quando viene comunicata un' informazione su un reato, nove volte su dieci venga aggiunto anche il particolare dell'etnia?
Che c'azzecca l'etnia? Se è un reato è un reato, no? Chiunque lo commetta.
Allora, siccome il giochetto lo conosciamo, proviamo a smontarlo e a rimontare il tutto da un altro punto di vista.
Se è questione di "tagli", perché devo accettare una visione ufficiale, fermarmi a quello che mi vogliono far vedere e credere?
Noto un'alta cosa, meno evidente ma altrettanto rilevante, soprattutto a favore del pensiero divergente? La dico.
E se leggo due, tre, mille versioni non ufficiali, che magari mi aprono uno spiraglio, beh, avrò fatto un piccolo passo in più contro il pensiero orientato....
Quando poi le informazioni "calde" verranno date in maniera neutra, saremo tutti contenti di non dover aggiungere particolari per quel fatto non rilevanti......

"Una persona". Punto.

EDIT: Se si sceglie il criterio di "distribuire", allora credo sia coerente applicarlo in tutte le situazioni, positive e non, non solo in certi casi
Correttezza o scorrettezza, "positivo e negativo" indipendentemente da..... qualsiasi altro elemento, senza guardare altre cose.

Grande Cinzia!

Sono poco incisiva in certe cose....in realtà certi temi li sento molto a caldo e devo raffreddare un bel po' le reazioni di prima mano- correggendo e ricorreggendo- prima di comunicarle in maniera accettabile e,diciamo, equilibrata. Un lavoraccio. Il rischio è che alla fine non rimanga più niente.
Vabbè, si cerca comunque di evitare fraintendimenti ma ci sono sempre i limiti dello schermo.....

"Che senso di vuoto, che brutta ferita" (Noemi)

Non so dove scrivere, mi fermo qui.....

Vi capita mai di sforzarvi a voler trovare un senso in quello che fate, come se tutto quello che finora è bastato non bastasse più' ?
I limiti angusti del mondo....

Ieri sera mi sono obbligata ad uscire (d'ora in poi ho deciso che mi schiaffeggio)....dài, mi dico, fuori c'è un mondo che vive.
Non puoi vivere a 1/3.
Prendila come una ricerca: guarda, osserva.
...Così ho fatto.
Sarà che ho beccato la serata giusta, al Porto Antico c'era MTV.
Aspettavo un'amica con il suo ragazzo che venivano da Samp. e intanto giravo, poi abbiamo girato insieme, poi Banano.... mai stata prima.
Per carità, due chiacchiere, persone con cui parlo volentieri,questo ok....ma guardandomi intorno io ho avuto la netta impressione che "la gente"- se così si può dire- volesse più che altro dimenticare.

Bevo, mi sballo, fuggo da questa realtà che fa schifo.
Musica a manetta.
Fuori camminavo e inciampavo nei bicchieri di birra vuoti o nelle lattine.
E neanch'io disdegno l'alcool, eh: però vedo anche i limiti angusti di un certo mondo.

Ragazzine seminude, tanti giovanissimi...mi ha colpito una famiglia con tre figlie...la madre (l'ho guardata bene, figlia non era) scuoteva la testa e il corpo davanti alle teen agers divertite, forse imitava non so quale personaggio .....

Non so, sarà che io sono in fase di stanca, delusa- ma forse non è la parola giusta- da cose e persone...o forse molte persone vogliono semplicemente evadere...
Da una parte l'evasione, dall'altra la paura.
L' evasione come risposta alla paura.
Se sei un attimino più profondo, cerchi non "le persone" ma "una persona", "un'amica", qualcuno con cui condividere qualcosa che non sia solo un bicchiere di birra o che dir si voglia, l'è dura.....

Sembra quasi che il messaggio sia:

"Che vuoi con 'sti discorsi? Io non voglio pensare.
Poi, se si vede che non penso, ti eviti già una fatica, quella di cominciare un discorso.
Se invece ti sembra che io pensi, beh, ti sei sbagliata.
E se penso non è quello che pensi tu.
Se vuoi parliamo di cazzate, ma per il resto, ognuno nel suo recinto, baby"

A guardarsi con sospetto
Non c'è niente che frega come la paura.
Correlazione tra paura, barriere (interne ed esterne)...alcool, ad esempio...? Chissà

Non so questo è il mio stato d'animo attuale e non è un'impressione che dura da un giorno....non è una costante, fossi sempre così mi sarei già sparata, ma c'è.

Voi che dite? Concordate?
Più e meno giovani....

Una volta i fora erano luogo di scambio, lo sono stati per lungo tempo: da quando mi sono iscritta all' Uni ne ricordo 3, compreso questo.

E ora?

Cara Cinzia...
non vorrei, in questa mattina uggiosa in cui io sto preparando una tesina per colloquio diagnostico, aggiungere uggia a uggia, noia mortale a noia mortale.
Ma un po' di cose mi viene da considerare.
1) quanto di questa visione piatta, drammatica di questo momento sociali, sia indotto dai nostri media, che sicuramente non sono "super partes" (si scrive così?)
2) non c'è stato mai periodo così "beneficiato" (mio padre ha sofferto la fame e sono passati solo 60 anni!) nella storia dell'uomo, com'è possibile una percezione così cupa del nostro momento storico
3) la storia dell'uomo ha sempre prodotto, comunque la si legga, filosoficamente, politicamente, socialmente, modificazioni sostanziali, in cui (a fatica, pagando prezzi molto alti spesso) è sempre andato a stare meglio
Il fatto che ci sia la globalizzazione (i romani l'avevano già fatta allora), internet, il capitalismo finanziario bastardo, i bisogni indotti, ecc.. è il riflesso, nel bene e nel male, della realtà in cui viviamo. Va cambiata? Sì, nella misura in cui in questa realtà si soffre, o non ci si sta più dentro.
I rapporti umani sono quelli che NOI instauriamo, cìè chi segue una via più profonda in cui cerca una vicinanza emotiva, c'è chi non ci riesce e preferisce vivere di apparenza. Ma vivere di apparenza, può essere sofferenza e la sofferenza genera il cambiamento...
Io credo, dopo questa filippica, che il cambiamento avverrà, così come è sempre avvenuto, in questo continuo ciclo di salite e discese, conflitti e accordi, assimilazione e accomodamento ... (chiamalo come vuoi)
Sarebbe bello andare alla ricerca dei segni e magari entrare nel flusso di questo cambiamento ma...
Non tutti sono tristi, incapaci di vere relazioni, rassegnati. Per fortuna.
Buona domenica a Cinzia e a tutti voi.

omastroianni ha scritto:
2) non c'è stato mai periodo così "beneficiato" (mio padre ha sofferto la fame e sono passati solo 60 anni!) nella storia dell'uomo

Discussione enorme quella aperta da Cinzia e da te proseguita che va oltre le mie capacità.
Mi attacco a questa frase per dire una cosa: sì, vero. Però tua figlia e le sue/suoi coetane* (ma io stesso) hanno prospettive reddituali e lavorative senza dubbio più incerte di quelle "tue" (tue intese come generazione).
Per non parlare delle condizioni in cui mediamente passeremo la vecchiaia in termini pensionistici, per dirne un'altra.

Non voglio dire che si stia peggio, ma solo che in un senso o nell'altro secondo me non si può fare il paragone in termini quantitativi, ecco.

Mi vien anche da aggiungere che sì, beneficiato dici, ma sulla base di un paradigma di sviluppo che è al limite, produce sperequazioni e depauperamento delle risorse.

Poi, evidentemente, è una questione in larga parte di rappresentazioni e modelli. Ma non sono anni "facili". Non sono gli anni '60, (i mitici anni "feffanta" di Minà ) e nemmeno , pur controversi, gli '80.
E non ci sono nemmeno le narrazioni di un tempo a fornire sicurezze e prospettive.

Sui media: sì, ma certe letture non proprio "ottimistiche" su quest'era vengono anche da punti di vista critici e non certo appiattiti sul dominio, non c'è bisogno che faccia nomi.

Magari sono andato un po' OT rispetto ai temi posti da Cinzia.

non enorme, di più...
Se ti ricordi in altra discussione, io avevo già affermato che un futuro migliore, restando così le cose, per voi non c'è... e sono cosciente che i paragoni sono poco rappresentativi, ma se possiamo prendere come dato "scientifico" un indicatore di benessere quale la lunghezza della vita, è indubbio che stiamo meglio. So perfettamente di stare semplificando.
Infatti io ho parlato di qualcosa che deve cambiare. E guarda che sono convinta che non possiamo andare avanti così per molto, è proprio impossibile... per tutta una serie di ragioni economiche, ambientali, strutturali ed altro.
Cambiare sarà l'imperativo dei prosssimi anni che ci vedrà TUTTI impegnati e chissà che non possa nascere, invece, una nuova solidarietà. L'uomo non ha mai costruito niente senza collaborare. Ci riuscirà anche questa volta, pagherà il suo prezzo (come mai, come mai sempre... ti risuona?), ma ci riuscirà.

omastroianni ha scritto:non enorme, di più...
Se ti ricordi in altra discussione, io avevo già affermato che un futuro migliore, restando così le cose, per voi non c'è... e sono cosciente che i paragoni sono poco rappresentativi, ma se possiamo prendere come dato "scientifico" un indicatore di benessere quale la lunghezza della vita, è indubbio che stiamo meglio. So perfettamente di stare semplificando.
.

Sì, ma per dire...ciò potrebbe anche voler dire svariati milioni di persone che per 20 anni vivono con 400, 500 euro al mese, quando va bene, tra regime contributivo, revisione dei coefficienti, lavoro per anni come cocopro etc.
Mio padre era operaio, ha una pensione normale.
In confronto alla pensione che avrò io anche nella migliore delle ipotesi, che pure ho iniziato a lavorare "in regola" relativamente presto, è ricco. Io a volte ci penso e mi dico: ma come cavolo farò?
Ed anzi non so quant* qua dentro abbiano chiaro che i/le loro nonn* pensionat*, che magari già ora fan qualche sacrificio, sono nababbi in confronto a come loro, matricole di sdf, saranno tra qualche decennio, salvo eccezioni.
In queste condizioni, che la prospettiva di vita mi si allunghi ad 85 anni.....

Bisogna cambiare...

Tanti spunti interessanti...l'aspetto economico, la percezione che abbiamo della realtà, o forse la dissonanza tra l'immagine di un certo tipo di realtà, imposta con forza, e come la persona si sente...
Il divario è enorme, tra dentro è fuori.
Chi si ripiega su se stesso, chi cerca qualche affratellamento, non trova quello che vuole (forse perché è troppo esigente) e si sente "solo" (forse è la rabbia trasformata in depressione), chi si sballa, beve, cambia partner, e chi più ne ha più ne metta.
Credo, ma qui ci vorrebbero conoscenze filosofiche che non ho, che questo senso di solitudine ci sia sempre stato, ma forse ora è aumentata la percezione, vera o falsa che sia, perché, bene o male, "siamo tutti in onda".

Aumentano le paure, aumenta di conseguenza la probabilità di essere dominati.

Sapete quante persone, che lavorano, che vedo rassegnate "Eh, ma tanto....comandano loro" "Eh, non puoi ribellarti, poi non ti fanno più vivere." "Vuoi mica metterteli contro? Nessuno ti difende, ognuno pensa ai suoi interessi"
Vorrei che fosse come dice Ornella..ma la collaborazione,oggi, mi sembra sì un'utopia.
E questo deriva anche dal fatto che ci troviamo davanti l'idea di persona trasformata in merce.
Non conta quello che sei. Chi cazzo se ne frega dell'interiorità?
Se fai 'sti discorsi, 90 su 100 ti ridono in faccia.

" 'Anvedi questa: sta a pensà all'interiorità!"
Io ci penso, qualche volta, forse troppo...perché se non sta bene il motore, neanche il resto funge..
Gli altri facciano un po' come vogliono.

Poi però stanno male pure loro, quelli che ridono.
Solo che non te lo dicono...una mia collega che sta per sposarsi m'ha detto che è rimasta nel sapere di suoi coetanei, sposati con figli, strafatti di coca, in cura presso i servizi....problemi di lavoro!
Mi pare che queste paure, indotte o reali che siano- forse tutt' e due- in questo particolare momento stiano dividendo molto le persone: su rive opposte, ognuno in salvo, come può, con il suo fagotto, attento che l'altro non glielo freghi.

D'altra parte non bisogna neanche indugiare troppo nel leccarsi le ferite, non darsi mai per vinti e cogliere anche i più piccoli segnali di "apertura", proprio perché rari.
Mica facile, però.....

E i più giovani, hanno voglia di dire qualcosa?
Troppo facile dire che oggi è difficile comunicare tra coetanei (è vero), figuriamoci quando i salti tra "generazioni" sono esponenziali, forse elevati all'ennesima potenza anche dalla tecnologia.

Di fronte a "voi", con l'ultimo modello di non so quale i-pod (naturalmente scritto sbagliato) o notebook o vattelapesca, passiamo tutti per trogloditi.
Io la sono,lo ammetto.

Ma davvero per provare a star bene con noi e con gli altri, è necessario avere questo o quel modello di, non so, cellulare, computer, borsa, scarpe, ecc?
Davvero non possiamo capire?

Io non lo credo...anche queste poi diventano barriere.
Sembra quasi, visto dal di fuori, un gergo a cui possono avere accesso solo pochi.
Un po' come fanno tanti adulti, per altri versi.
Ognuno nel suo recinto, ognuno con il suo particolare linguaggio,inaccessibile agli altri.
Agli stranieri.
Siamo tutti stranieri.
Però così non se ne esce.

Dài ragazzi, son tempi duri, aiutateci un po' a capirvi, se ne avete voglia.
Così magari, quello che dice Ornella, tra qualche anno non (mi) sembrerà più un bel sogno utopistico...