I gay non possono fare i maestri elementari

... questa più o meno era la dichiarazione di Gianfranco Fini fatta quanche anno fa in materia di Gay e Lesbiche che vogliano fare la professione educativa nella scuola di infanzia e primaria. Io credo che, in generale, l'omosessualità dichiarata dei maestri possa creare diffidenza in molte situazioni di relazione, per esempio fra colleghi o nelle relazioni con le famiglie, italiane e non... allo stesso modo però penso che la questione andrebbe affrontata, approfondita e, perché no, condivisa fra noi futuri professionisti. Mi piacerebbe farlo con voi.
Voi cosa ne pensate?

Io porto questa riflessione perchè penso che tutto lo "scandalo" che suscita la questione omosessualità sia la punta dell'iceberg su un problema d'identità che stiamo vivendo, e siccome il nostro lavoro è creare condizioni propizie per una (il + possibile) armoniosa formazione dei + piccoli (ma nn solo: penso per esempio anche ai colleghi educatori), mi sembra difficile scansarmi dal problema senza essere consapevole che non si può "insegnare" a scegliere liberamente quando nemmeno noi insegnanti siamo liberi di essere serenamente quello che siamo (al di là dell'orientamento sessuale che, ripeto, per me, è solo la punta dell'iceberg).
Bye

So che è un discorso molto più complicato di quello che sembra.... però in generale non ci vedo niente di male in un insegnante omosessuale.. alla fine quello che deve insegnare ai bambini non è collegato al suo orientamento sessuale...cioè, in parte può anche esserlo, ma sicuramente non è che essendo omosessuale indirizza anche i bambini a esserlo (hanno comunque la loro libertà)...non so come spiegare, ma io non ci vedo niente di "diseducativo" per i bambini

Sono solo uno scienziato della comunicazione però non vedo perchè non ci possano essere insegnanti omosessuali...

*Trilli* ha scritto: alla fine quello che deve insegnare ai bambini non è collegato al suo orientamento sessuale...cioè, in parte può anche esserlo, ma sicuramente non è che essendo omosessuale indirizza anche i bambini a esserlo (hanno comunque la loro libertà).

Anche io Trilli non ci vedo nulla di diseducativo, ma mi chiedo se la libertà di cui parli sia effettiva. Pensa per esempio alla differenza con cui vengono insegnati certi comportamenti da una parte alle bambine e dall'altra ai bambini. Già da piccoli gli viene insegnato che in base al genere certe cose sono tollerate e altre no. Se poi ti sposti sul piano dell'orientamento sessuale le cose si complicano ancora di più, perchè, tranne in rari casi, non se ne parla, o peggio si evita l'argomento.
Pensa se ti trovassi in una classe in cui qualcuno solleva il problema omosessualità: tu ti sentiresti "libera" di parlarne secondo coscienza, o piuttosto non penseresti a eventuali e possibili fraintendimenti da parte dei bambini? o reazioni di genitori e colleghi? E pensa se tu fossi un'insegnante lesbica che magari fuori da scuola è con la sua compagna e incontra per caso dei suoi allievi, ti sentiresti così libera? Un paio di anni fa ho conosciuto una maestra elementare lesbica che mi ha detto che lei ha avuto un'infinità di problemi per questa cosa.
Hai ragione a dire che è complessa, ma mi sembra assurdo continuare a ignorare il problema (non parlo di te) o lasciare che se ne occupino solo i diretti interessati. Tutto qui.

Wolfeagle: sono onorata di condividere queste riflessioni coi miei colleghi scienziati della comunicazione o dell'educazione! A proposito di genere: ti senti più wolf o più eagle?

M

Il titolo è fuorviante... Ero già pronto a farmi bannare a forza di flame... poi ho letto ... intelligentemente provocatoria...
Possono? Certo che sì!!!

Marion78 ha scritto:Pensa se ti trovassi in una classe in cui qualcuno solleva il problema omosessualità: tu ti sentiresti "libera" di parlarne secondo coscienza, o piuttosto non penseresti a eventuali e possibili fraintendimenti da parte dei bambini? o reazioni di genitori e colleghi? E pensa se tu fossi un'insegnante lesbica che magari fuori da scuola è con la sua compagna e incontra per caso dei suoi allievi, ti sentiresti così libera? Un paio di anni fa ho conosciuto una maestra elementare lesbica che mi ha detto che lei ha avuto un'infinità di problemi per questa cosa.

E se ti trovi in una classe dove qualcuno solleva un problema politico? O - peggio - ti chiede se sei sampdoriano?

Per non parlare dell'ovvietà del fatto che la questione si pone perchè giustamente una persona omosessuale non ha problemi a renderlo noto in quanto il problema di norma ce l'hanno gli altri nell'apprendere tale informazione.
Vogliamo parlare di quante cose, nel caso più estremo la pedofilia, possono affliggere una persona e renderla veramente diseducativa?
Certo si presumo che nell'iter di formazione certe cose vengano valutate, ma nessuno può sapere davvero com'è un'altra persona ne credere che col tempo non possa cambiare, ammalarsi e chissà cos'altro.
Quindi fare dell'omosessualità qualcosa di ineducativo mi sembra proprio il messaggio diseducativo per eccellenza che dei bambini debbano apprendere, specialmente per classi dove ormai vi sono milioni di differenze dovute in primis dalla differente provenienza geografica, religiosa e chi piu ne ha ne metta.
Io rimango allibita come al solito quando hanno queste scappate.
C'è da dire che almeno sono coerenti col non voler che coppie gay adottino bambini in quanto diseducativo e traumatico!

Io credo che la professione d'insegnante sia soprattutto il riuscire nell'intento della formazione a prescindere dalla propria vita (sessuale..politica..etc..). Un buon insegnante è obiettivo e sopra le parti; se non riesce ad esserlo sarebbe bene che non esercitasse la professione.
Presumo che un gay abbia fatto lo stesso percorso di formazione di un etero, ed è quello che conta, la competenza, la professionalità e responsabilità; l'evidenziare altre "problematiche" futili è allontanarsi sempre di più dal vero obiettivo della formazione degli altri.

paolino#24 ha scritto:

Marion78 ha scritto:Pensa se ti trovassi in una classe in cui qualcuno solleva il problema omosessualità: tu ti sentiresti "libera" di parlarne secondo coscienza, o piuttosto non penseresti a eventuali e possibili fraintendimenti da parte dei bambini? o reazioni di genitori e colleghi? E pensa se tu fossi un'insegnante lesbica che magari fuori da scuola è con la sua compagna e incontra per caso dei suoi allievi, ti sentiresti così libera? Un paio di anni fa ho conosciuto una maestra elementare lesbica che mi ha detto che lei ha avuto un'infinità di problemi per questa cosa.

E se ti trovi in una classe dove qualcuno solleva un problema politico? O - peggio - ti chiede se sei sampdoriano?

Certo Paolino, così come l'avevo messa giù suonava del tipo: e pensa se a un certo punto ti cadesse una tegola in testa? Bravo! Mi sta bene!
In effetti, era un goffo tentativo di provocazione, e come giustamente fa notare Aysel il problema se l'orientamento sessuale possa essere lesivo dell'azione educativa non se lo pone certo la persona omosessuale. Per quanto non parlerei esattamente di "ovvietà". Alla mia amica maestra il problema si pone eccome, ogni giorno, nella sua vita professionale. Per fortuna ha avuto la capacità di creare una solidarietà con la maggior parte dei suoi colleghi tale da assicurarsi almeno in parte il sostegno dell'equipe di lavoro di fronte a manifestazioni, più o meno palesi, di ostilità da parte di alcune persone. Questo però non con tutti i colleghi, alcuni dei quali le hanno addirittura attribuito il calo di iscrizioni alla loro scuola (sic!). Penso a che carico da novanta debba essere per una persona, che già di norma deve gestire le tensioni i conflitti e le fissazioni delle persone, dover essere anche sottoposti al giudizio continuo su un argomento che dovrebbe rimanere privato e a discrezione della scelta personale.

Aysel ha scritto:
Io rimango allibita come al solito quando hanno queste scappate.
C'è da dire che almeno sono coerenti col non voler che coppie gay adottino bambini in quanto diseducativo e traumatico!

Se proprio devono dire castronerie, che almeno siano coerenti! E' il minimo! Allibisco con te!

Aysel ha scritto:Vogliamo parlare di quante cose, nel caso più estremo la pedofilia, possono affliggere una persona e renderla veramente diseducativa?

Capisco cosa intendi.
Eviterei però drasticamente di accostare, anche solo di lontano, l'omosessualità alla pedofilia, che + che diseducativa direi che è una de-formazione che porta a situazioni a loro volta tragicamente deformative.

Si scusami, ovvietà per chi ci arriva, per quelli che giudicano, già in generale, specialmente poi per questioni di genere, è sicuramente una cosa astrusa!
Mi rendo conto infatti che per la tua collega possa essere complicato far fronte con questa quotidianità dove pare quasi che debba chiedere scusa alla gente..è assurdo!
Poi insomma, saranno luoghi comuni, ma ultimamente è pieno di maestre che menano e molestano bambini e adesso ci preoccupiamo se uno a casa propria vive con un uomo o con una donna?
Peraltro penso che anche un omosessuale quando deve educare per esempio i bambini alla famiglia e a come nascono i bambini proponga il modello "classico", non credo che a tre anni, ma in teoria nemmeno a 10, gli si metta a raccontare che i bambini nascono in provetta e che deve dire vivo con "papà e papà" o "mamma e mamma"..
quelle sono cose che invece ogni genitore e ogni società dovrebbe far capire nel tempo alle persone per evitare che al tg si sentano notizie atroci del tipo "picchiato a sangue omosessuale fuori da un locale" e magari era pure etero e passava di li per caso!!!

mia opinione:

ma stiamo a parlare di omosessualità quando certe maestrine dette "normali" seviziano i bambini? Per non parlare di altro come gli istituti con le suore che ne hanno fatte di tutti i colori e non parliamo di certa gente che sevizia gli anziani.
Per me mettere il punto sulla parola è già razzismo, si parla di persone non di cose!

beverly50 ha scritto:
Per me mettere il punto sulla parola è già razzismo, si parla di persone non di cose!

Scusa ma non capisco cosa intendi...

intendo dire che non ènecessario essere maschio o femmina o gay per essere un buon maestro/a, l'importante è che sia una persona che ami il prossimo e i bambini, queste limitazioni non le comprendo quando leggo che certe maestre donne fanno sevizie sui bambini e sono donne, per essere più chiara cerco ti allego questo:

Minacce e carezze spinte. Abusi sessuali in un asilo milanese
Venerdì, 24 febbraio 2012 - 11:25:00
Aperta un'inchiesta in una scuola materna milanese: una donna è accusata di abusi sessuali, carezze spinte e minacce sui bambini. Oggi è in pensione, ma all'epoca dei fatti era dipendente della struttura comunale, come riporta Il Corriere della Sera.

Secondo le accuse, a subire le attenzioni sarebbero stati due minori, una bambina e un bambino. Il tutto sarebbe stato confermato nell'incidente probatorio svolto lo scorso 31 gennaio: ancora adesso i due piccoli avrebbero disturbi notturni e ansie.

La prima denuncia - Il 2 agosto2011 una coppia di genitori milanesi si presenta dai carabinieri, allarmata dalle confidenze che la loro figlia, di soli quattro anni, ha appena fatto, due giorni essere tornata dal centro estivo organizzato dalla scuola materna frequentata.

La seconda denuncia - Dopo l'estate un'altra mamma si presenta ai carabinieri per denunciare episodi analoghi che hanno avuto come vittima il figlio. I carabinieri, attraverso diverse testimonianze di insegnanti e amministrativi della scuola, individuano nel giro di poco tempo la donna, formalmente indagata.

Le accuse - Secondo le indagini, la donna, che nel frattempo è stata prepensionata, ha avuto occasione di accompagnare le bambine in bagno e si è coricata con loro nella sala nanna al momento del riposo, quando le insegnanti erano altrove. Lei nelle deposizioni nega le accuse, parla di un episodio in base al quale si potrebbero collegare gli abusi alla presenza a scuola di un uomo (una delle vittime dà un nome maschile alla persona che ha abusato di lei), in realtà inesistente. Ma poi ammette davanti agli inquirenti di avere inventato l'episodio.







sono d'accordissimo con te Fiorella.
sopratutto su questa parte : non è necessario essere maschio o femmina o gay per essere un buon maestro/a, l'importante è che sia una persona che ami il prossimo e i bambini

Sì ho capito il discorso degli abusi, Fiorella, ma - e perdonami per questo - mi manda in bestia quando si dicono frasi del tipo "c'è di peggio che essere omosessuali" e si porta l'esempio della pedofilia o degli abusi come termine di paragone. NON ESISTE!!!
Uno perché che cosa vuol dire "c'è di peggio"?! Non è "peggio o meglio":è che proprio non c'entra un piffero!
Due- Non so come si possa anche solo pensare di affiancare le due cose. Tempo fa, un esponente della chiesa rappresentante del Papa e un paio di rappresentanti della Lega Nord hanno detto che Pedofilia e Omosessualità
sono due malattie dello stesso tipo e che gli omosessuali sono spesso anche pedofili. (AHHHH!?!??!?!??!)
Io so che non è questo che intendevi tu Fiore, ma forse sarebbe bene smetterla di fare questi parelleli, anche solo di lontano.
Scusa il piccolo sfogo, ma mi sembrava giusto farlo notare
Senza rancore
M

Scusa, ma Fiorella mi pare abbia detto una cosa completamente diversa!
Non ha accostato l'omosessualità alla pedofilia.. ha solo detto che non bisognerebbe preoccuparsi di insegnanti omosessuali, ma piuttosto di cose molto gravi che succedono nelle scuole e negli asili (come abbiamo visto in questo periodo)...

ciao Marion.
sono d'accordo con quello che dici.
l'omosessualità non è una malattia e oltretutto non può essere paragonata alla pedofilia.

*Trilli* ha scritto:Scusa, ma Fiorella mi pare abbia detto una cosa completamente diversa!
Non ha accostato l'omosessualità alla pedofilia.. ha solo detto che non bisognerebbe preoccuparsi di insegnanti omosessuali, ma piuttosto di cose molto gravi che succedono nelle scuole e negli asili (come abbiamo visto in questo periodo)...

Certo che nn ha detto la stessa cosa, l'ho sottolineanto anche io se guardi bene il mio messaggio
quello che ho fatto notare è che quando si accostano due argomenti così per dire "esiste di peggio" si rischia di alimentare certi miti messi in giro da quelli che invece sostengono che pedofilia e omosessualità siano correlate.

poi certo, bisognerebbe smetterla di preoccuparsi di problemi "futili" a favore di quelli invece molto gravi. Su questo siamo pienamente d'accordo. Ciò non toglie che per certi insegnanti il problema che il topic propone ce l'hanno eccome.
Solo questo

io l'ho sempre detto, se l'omosessualità fosse una malattia io sarei il malato più felice al mondo <3 <3 <3

difatti non centra proprio ed era quello che volevo significare, poi scusa preti e Papa è meglio che non facciano paragoni visto i risultati!!
Difatti il buono e il cattivo c'è al di fuori della propria sessualità che ritengo sia personale!

Non ho letto assolutamente tutto. Non ho tempo, ne, a dire la verità, molta voglia, chiedo venia.
Una considerazione, anzi, due:
Primo . la società non è ancora pronta e matura. Non considera gli omosessuali pari agli eterosessuali. Un sacco di problemi vengono da quello. Fino a che la società non sarà pronta, non ha quasi senso parlarne.

Secondo - premessa_ io distinguo omosessuali, finocchi, e checche.
Gli omosessuali sono persone attratte da persone del medesimo sesso.
I finocchi, per come intendo io, sono persone eterosessuali che hanno la "parte" lgata al proprio sesso debole...un uomo poco maschile, effemminato (ma non gay), o una donna maschiaccio....finocchi.
In ultimo le checche. Le checche sono quelle che ricalcano lo stereotipo peggiore della sessualità.
E' una checca l'omosessuale che al gay pride si veste come un pappagallo, quello che è palesemente omosessuale, tanto da dare quasi fastidio (anzi, senza quas, per quanto mi riguarda) non per la sua sessualtà, quanto per la sua ostentazione.
Checca è anche l'uomo che eccede in virilità, dunque.

Ora, secondo me non è la stessa cosa.
Motivo per cui in una classe un omosessuale, tra degli anni, si. Una checca mai e poi mai.
Un finocchio....mah....di base, se fossero i maestri uomini ad essere tutti un po' finocchi?

nel momento in cui se ne parla facendo una distinzione tra persone considerate "altre" si fa razzismo, dunque preferisco evitare questa discussione che non è certo adatta a chi ha intrappreso questo tipo di studi

omosessualità e pedofilia sono due argomenti distinti, se la chiesa ne parla è perchè è essa stessa la causa, si devono fare dei profondi esami di coscienza visto che la pedofilia fra i preti che abusano di giovani è una prassi ordinaria

Ma che razzismo e razzismo....riempirci la bocca di -ismi è lo sport nazionale italiano.
Senza contare che il termine razzismo, utilizzato in un ambito in cui si parla della sessualità, è totalmente fuori luogo ed usato a sproposito. Che connessione c'è tra il concetto di razza e quello di sessualità?
Nessuno. Esattamente la sensatezza dell'utilizzarlo in questo caso:nessuna.
Spostiamoci da dietro il dito dietro cui ci nascondiamo, smettiamola di considerarci tutti uguali: NON siamo tutti uguali, il che non significa che siamo degni di maggiore o minor rispetto o abbiamo meno dignità.
Io rispetto tutti, e tutti hanno pari dignità, ma io non sono una donna, e pretendo di non essere uguale a una donna; sono eterosessuale, e pretendo di non essere uguale a un omosessuale; e mettiamoci pure (anche se potrebbe non starci) che sono bianco, e pretendo di non essere uguale a un negro, o a un orientale, o a un pellirosse.
TUTTI siamo uguali, ma solo nei diritti, nei doveri.
Se si sostiene il contrario, si è buonisti all'italiana che a parole sono tutti volemose bbene, mentra a fatti ci si sputa negli occhi tra dirimpettai di pianerottolo

E mi permetto di dire, inoltre, che pedofilia e omosessualità sono accostabili, eccome.
Prima di esplodere in critiche, però, leggete.
L'omosessuale è un individuo che prova attrazione verso individui dello stesso sesso.
Il pedofilo è un individuo che prova attrazione verso individui molto giovani, bambini.

Queste due inclinazioni sessuali, essendo entrambe divergenti dalla norma (norma è quello che la maggioranza fa) sono accostabili.

E' L'ATTO PEDOFILO ad essere negativo, in quanto prevede il rapporto sessuale di un individuo maturo con un altro giovane (troppo) e non consenziente, non l'inclinazione sessuale.

Ma, di base, un pedofilo che riesce a contenere i suoi istinti non fa danno a nessuno, esattamente come un cleptomane che riesce a contenersi non danneggia nessuno, o esattamente come un potenziale assassino che si controlla non danneggia nessuno.