Curiosità - stipendio pedagogista
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calcio
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Re: Curiosità - stipendio pedagogista
Magari facessero così anche qua...
*Trilli*- Quasi un V.I.P.
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Re: Curiosità - stipendio pedagogista
ciao a tutti mi associo al vs dialogo e volevo un'informazione perchè sento voci discordanti, ma con una triennale in scienze pedagogiche non ci sono problemi a far la libera professione da pedagogista vero?
calcio- Partecipante
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Re: Curiosità - stipendio pedagogista
sbagliato. Si è solo operatori pedagogici. Solo con la magistrale si è pedagogisti..calcio ha scritto:ciao a tutti mi associo al vs dialogo e volevo un'informazione perchè sento voci discordanti, ma con una triennale in scienze pedagogiche non ci sono problemi a far la libera professione da pedagogista vero?
C'è scritto nel manifesto!
Folletta- Spongy mod
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Re: Curiosità - stipendio pedagogista
GiàPikkola*Folletta ha scritto:sbagliato. Si è solo operatori pedagogici. Solo con la magistrale si è pedagogisti..calcio ha scritto:ciao a tutti mi associo al vs dialogo e volevo un'informazione perchè sento voci discordanti, ma con una triennale in scienze pedagogiche non ci sono problemi a far la libera professione da pedagogista vero?
C'è scritto nel manifesto!
Non so se si possa aprire uno studio come educatore...
Però mi ricordo che la prof.ssa Sola aveva detto che con le normative che ci sono adesso, uno dopo i 5 anni può aprire uno studio di Pedagogista Clinico... anche senza avere le basi perchè da noi c'è un esame di peda clinica!! Questa cosa non mi sembra sensata.. perchè in altre città c'è la specialistica in Pedagogia clinica!!
*Trilli*- Quasi un V.I.P.
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Re: Curiosità - stipendio pedagogista
Io invece, anche se non mi sono ancora documentata, penso proprio che sia possibile anche con la triennale fare la libera professione purchè sulla targhetta venga messo operatore-pedagodista o quella più ideonea.
calcio- Partecipante
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Re: Curiosità - stipendio pedagogista
calcio ha scritto:Io invece, anche se non mi sono ancora documentata, penso proprio che sia possibile anche con la triennale fare la libera professione purchè sulla targhetta venga messo operatore-pedagodista o quella più ideonea.
. . .penso che ci sia qualche problema dato che con la triennale si è semplicemente educatori e non pedagogisti(per questo serve la magistrale!). .
Fabiana88- Buon Partecipante
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Re: Curiosità - stipendio pedagogista
calcio ha scritto:Io invece, anche se non mi sono ancora documentata, penso proprio che sia possibile anche con la triennale fare la libera professione purchè sulla targhetta venga messo operatore-pedagodista o quella più ideonea.
Può darsi.. però dopo la triennale si è "operatore-pedagogico" che tradotto sarebbe educatore, bisogna vedere se un educatore può o no aprire un suo studio..sul nostro sito dicono:
"Le professioni previste (per chi esce dalla triennale) sono: Operatore pedagogico, Operatore socio-educativo, Educatore sociale, Animatore in contesti ludici e/o rieducativi e assistenziali, Educatore in ambito giudiziario e nei contesti di devianza,Tutor di iniziative formative, Progettista di formazione professionale, Operatore ai servizi per l'impiego "..
Mentre per la specialistica:
"I laureati magistrali in Scienze Pedagogiche, in quanto pedagogisti, trovano il loro ambito occupazionale con attività di consulenza rivolta a privati e a istituzioni ed enti pubblici."
Da quello che c'è scritto lì pare che le attività di consulenza si possano fare solo con il titolo di "pedagogista".. poi magari un operatore socio-educativo o un progettista di formazione ecc possono svolgere libera professione e prestare consulenza inj determinati ambiti... però non come pedagogista direi...
*Trilli*- Quasi un V.I.P.
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Re: Curiosità - stipendio pedagogista
si in effetti è un pò.... capestro come definizione, bisogna approfondire ma non saprei bene dove, considerando che non c'è un albo, continuo a pensare che si possa in qualità di educatore ped. prestare la propria personalità. come possiamo approfondire?
calcio- Partecipante
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Re: Curiosità - stipendio pedagogista
ops scusate... professionalità intendevo
calcio- Partecipante
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Re: Curiosità - stipendio pedagogista
Ahh non lo so... magari qualche professore ne sa di più.. però per avere una risposta certa non saprei davvero a chi rivolgermi..
*Trilli*- Quasi un V.I.P.
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Re: Curiosità - stipendio pedagogista
Ari91 ha scritto:la passione è al primo posto..ma per vivere servono anche i soldi purtroppo!!
ben detto
isi- Partecipante
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Re: Curiosità - stipendio pedagogista
Ciao a tutti ragazzi!
Purtroppo, questo è spesso il punto più critico e maggiormente oggetto di discussione di noi pedagogisti in formazione. Vorrei però esporvi il mio modesto punto di vista, sopratutto per sottolineare anche il lato buono della nostra situazione.
E' vero che la nostra situazione non è entusiasmante, sopratutto dal punto di vista economico. Ho passato la mia estate da neodiplomato e il mio primo anno di università coni l dubbio di scegliere fra la passione che ho per la Pedagogia, ed in secondo luogo per le discipline psicologiche, ed una maggiore sicurezza di far valere anni di studi e sacrifici, pensavo quindi a Giurisprudenza. Tuttavia, a forza di informarmi, con il tutor, con i professori, con ragazzi più grandi e laureati, o su internet, mi sono reso conto che, se quel minimo di meritocrazia e giustizia esiste ancora, siccome siamo sempre, in teoria, un paese fondato sul lavoro, con l'impegno, se riesci ad emergere, i risultati ed i riconoscimenti, anche economici, arrivano da soli. Credo che l'importante sia accrescere il proprio curriculum accademico e professionale il più possibile, al fine di diventare più competenti che si può. Il resto, verrà da sè. Secondo il mio modesto parere, abbiamo due modi per fare ciò; anzitutto credo che fermandosi alla laurea si ottenga prevalentemente poco. Ci sono troppi laureati in giro, quindi fermandosi qui è difficile emergere. In secondo luogo, la possibilità di andare all'estero, per noi giovani, è sempre una pista palpabile. Per fortuna, le occasioni di master e dottorati di ricerca di buon livello, nel nostro campo, non mancano. Anche all'estero. Ragazzi, esistono persone, laureati in Pedagogia, Psicologia, o tutt'e due, che grazie ad anni di sacrifici e specializzazioni, sono arrivati ad un certo livello. Non sono pochi i laureati in Pedagogia che, dopo aver proseguito in una formazione accademica sempre più alta, sono arrivati a diventare consulenti pedagogici in tribunale o nel ministero della giustizia. E non sono pochi gli psicologi che previa la stessa formazione post-laurea, sono arrivati a diventare dirigenti in ospedali psichiatrici. Non ho informazioni precisissime, ma per esempio, so di una donna di meno di quarant'anni, laureata alla Sapienza, in Psicologia ed in Pedagogia, che dopo varie scuole di specializzazione, è arrivata a ricoprire un incarico direttivo in un ospedale psichiatrico a Roma. Certo, ci ha messo anni ed anni di sacrifici, e magari ha avuto anche il bisogno di emigrare, chissà! Però credo che un pò in tutti i campi sia così. Sapete quanti laureati in Economia ci sono, per esempio? La cosa più importante, con i tempi che corrono, è studiare, studiare, studiare. Diventare il più competenti possibili, cercare di crearsi degli agganci, credere in sè stessi e fare in modo che qualcuno più in alto creda in te. Cercare di farsi un nome. E' una cosa che non tutti condivideranno, ma in cui io credo fortemente. Credo che grazie all'impegno ed ai sacrifici, riusciremo ad emergere. Per quello ora secondo me parlare troppo dello stipendio, per quanto sia giusto, rischia di distoglierci dal nostro obiettivo primario, cioè studiare. Laurearci il prima possibile con un buon voto e proseguire la nostra strada meglio che crediamo per costruire qualcosa sul nostro futuro professionale. Se faremo così, credo verremo ricompensati, un giorno, la prima cosa è credere nelle proprie capacità e nella propria passione. Se non dovessimo comunque avere i risultati sperati, magari non quando ci aspettiamo, almeno potremmo dire di avercela messa tutta e di aver fatto tutto il possibile. In conclusione, è, secondo me, ovvio, che fermandosi alla laurea sia più facile mirare ad un lavoro con cui poter sopravvivere. Questo vale sopratutto per noi, ma i laureati abbondano in tanti campi, quindi è un discorso abbastanza generale. Per buttare un altro pò di ottimismo, siccome forse ho detto un sacco di belle parole ma poche cose concrete, aggiungo anche che, a forza di informarmi, scopro che le cose, per noi pedagogisti, si stanno smuovendo, e si sta lottando per avere i diritti che ci spettano. Un albo professionale, e il diritto di esercitare la professione di PEDAGOGISTA, cioè di specialista dell'educazione, negli ambiti di nostra competenza. Per farvi un esempio, quest'anno, L'Associazione Nazionale Pedagogisti Italiani ha firmato un protocollo d'intesa con il Ministero della Giustizia per far sì che i laureati in Pedagogia, iscritti all'associazione, previa credo, una specializzazione, esercitino praticantato professionale presso le varie sedi di giustizia per espletare la professione di consulente pedagogico specializzato in contesti di giustizia minorile. Questa mi è balzata subito all'occhio perchè il mio obiettivo scientifico e professionale sarebbe quello, comunque, di dedicarmi all'ambito giuridico-giudiziario, in chiave sempre educativa e, volendo psicologica, almeno per me che sono interessato alla seconda laurea in Psicologia. Ma le iniziative prese nell' ultimo periodo non sono poche. Spero di essere riuscito, nel mio piccolo, e nella mia inesperienza da studente di secondo anno, a creare un pò di ottimismo a chi, come me, si sta sacrificando ed impegnando per laurearsi, e fare quello per cui ha la passione
Saluti!
Purtroppo, questo è spesso il punto più critico e maggiormente oggetto di discussione di noi pedagogisti in formazione. Vorrei però esporvi il mio modesto punto di vista, sopratutto per sottolineare anche il lato buono della nostra situazione.
E' vero che la nostra situazione non è entusiasmante, sopratutto dal punto di vista economico. Ho passato la mia estate da neodiplomato e il mio primo anno di università coni l dubbio di scegliere fra la passione che ho per la Pedagogia, ed in secondo luogo per le discipline psicologiche, ed una maggiore sicurezza di far valere anni di studi e sacrifici, pensavo quindi a Giurisprudenza. Tuttavia, a forza di informarmi, con il tutor, con i professori, con ragazzi più grandi e laureati, o su internet, mi sono reso conto che, se quel minimo di meritocrazia e giustizia esiste ancora, siccome siamo sempre, in teoria, un paese fondato sul lavoro, con l'impegno, se riesci ad emergere, i risultati ed i riconoscimenti, anche economici, arrivano da soli. Credo che l'importante sia accrescere il proprio curriculum accademico e professionale il più possibile, al fine di diventare più competenti che si può. Il resto, verrà da sè. Secondo il mio modesto parere, abbiamo due modi per fare ciò; anzitutto credo che fermandosi alla laurea si ottenga prevalentemente poco. Ci sono troppi laureati in giro, quindi fermandosi qui è difficile emergere. In secondo luogo, la possibilità di andare all'estero, per noi giovani, è sempre una pista palpabile. Per fortuna, le occasioni di master e dottorati di ricerca di buon livello, nel nostro campo, non mancano. Anche all'estero. Ragazzi, esistono persone, laureati in Pedagogia, Psicologia, o tutt'e due, che grazie ad anni di sacrifici e specializzazioni, sono arrivati ad un certo livello. Non sono pochi i laureati in Pedagogia che, dopo aver proseguito in una formazione accademica sempre più alta, sono arrivati a diventare consulenti pedagogici in tribunale o nel ministero della giustizia. E non sono pochi gli psicologi che previa la stessa formazione post-laurea, sono arrivati a diventare dirigenti in ospedali psichiatrici. Non ho informazioni precisissime, ma per esempio, so di una donna di meno di quarant'anni, laureata alla Sapienza, in Psicologia ed in Pedagogia, che dopo varie scuole di specializzazione, è arrivata a ricoprire un incarico direttivo in un ospedale psichiatrico a Roma. Certo, ci ha messo anni ed anni di sacrifici, e magari ha avuto anche il bisogno di emigrare, chissà! Però credo che un pò in tutti i campi sia così. Sapete quanti laureati in Economia ci sono, per esempio? La cosa più importante, con i tempi che corrono, è studiare, studiare, studiare. Diventare il più competenti possibili, cercare di crearsi degli agganci, credere in sè stessi e fare in modo che qualcuno più in alto creda in te. Cercare di farsi un nome. E' una cosa che non tutti condivideranno, ma in cui io credo fortemente. Credo che grazie all'impegno ed ai sacrifici, riusciremo ad emergere. Per quello ora secondo me parlare troppo dello stipendio, per quanto sia giusto, rischia di distoglierci dal nostro obiettivo primario, cioè studiare. Laurearci il prima possibile con un buon voto e proseguire la nostra strada meglio che crediamo per costruire qualcosa sul nostro futuro professionale. Se faremo così, credo verremo ricompensati, un giorno, la prima cosa è credere nelle proprie capacità e nella propria passione. Se non dovessimo comunque avere i risultati sperati, magari non quando ci aspettiamo, almeno potremmo dire di avercela messa tutta e di aver fatto tutto il possibile. In conclusione, è, secondo me, ovvio, che fermandosi alla laurea sia più facile mirare ad un lavoro con cui poter sopravvivere. Questo vale sopratutto per noi, ma i laureati abbondano in tanti campi, quindi è un discorso abbastanza generale. Per buttare un altro pò di ottimismo, siccome forse ho detto un sacco di belle parole ma poche cose concrete, aggiungo anche che, a forza di informarmi, scopro che le cose, per noi pedagogisti, si stanno smuovendo, e si sta lottando per avere i diritti che ci spettano. Un albo professionale, e il diritto di esercitare la professione di PEDAGOGISTA, cioè di specialista dell'educazione, negli ambiti di nostra competenza. Per farvi un esempio, quest'anno, L'Associazione Nazionale Pedagogisti Italiani ha firmato un protocollo d'intesa con il Ministero della Giustizia per far sì che i laureati in Pedagogia, iscritti all'associazione, previa credo, una specializzazione, esercitino praticantato professionale presso le varie sedi di giustizia per espletare la professione di consulente pedagogico specializzato in contesti di giustizia minorile. Questa mi è balzata subito all'occhio perchè il mio obiettivo scientifico e professionale sarebbe quello, comunque, di dedicarmi all'ambito giuridico-giudiziario, in chiave sempre educativa e, volendo psicologica, almeno per me che sono interessato alla seconda laurea in Psicologia. Ma le iniziative prese nell' ultimo periodo non sono poche. Spero di essere riuscito, nel mio piccolo, e nella mia inesperienza da studente di secondo anno, a creare un pò di ottimismo a chi, come me, si sta sacrificando ed impegnando per laurearsi, e fare quello per cui ha la passione
Saluti!
Sha_SPE- Buon Partecipante
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Re: Curiosità - stipendio pedagogista
Ci ho messo un pò, ma sono riuscita a leggere tutto il tuo intervento
Secondo me il problema del trovare lavoro si presenta per tutti, qualsiasi facoltà si abbia frequentato.. forse l'unica che assicura un lavoro è medicina, ma comunque dicevo... il problema del lavoro è un problema diffuso..quindi meglio studiare quello che piace e appassiona ed essere soddisfatti anche se in futuro non si riuscirà a fare un lavoro nell'ambito che si sperava piuttosto che scegliere una facoltà soltanto perchè "mi hanno detto che poi si trova lavoro".. ho sentito spesso dire questa frase..e mi mette parecchia tristezza, perchè io non riuscirei mai a immaginarmi a studiare economia o legge o non so cos'altro solo perchè è più facile che riuscirò a trovare un lavoro che comunque non mi piacerebbe e mi farebbe rimpiangere per tutta la vita le scelte che ho fatto.. e odiare per 40 anni il proprio lavoro non penso sia il massimo della vita!
Per gli ambiti di lavoro si, forse lavorando, faticando e facendosi conoscere si riescono a raggiungere livelli alti.. però io non me ne preoccupo tanto perchè mi piacerebbe semplicemente lavorare in un asilo nido, una ludoteca o una biblioteca, con i bambini.. fare un lavoro normale e non mi interessa molto fare carriera diciamo..
Però il fatto che inizino a prendere la figura di pedagogista più in considerazione sicuramente mi fa moooolto piacere
Secondo me il problema del trovare lavoro si presenta per tutti, qualsiasi facoltà si abbia frequentato.. forse l'unica che assicura un lavoro è medicina, ma comunque dicevo... il problema del lavoro è un problema diffuso..quindi meglio studiare quello che piace e appassiona ed essere soddisfatti anche se in futuro non si riuscirà a fare un lavoro nell'ambito che si sperava piuttosto che scegliere una facoltà soltanto perchè "mi hanno detto che poi si trova lavoro".. ho sentito spesso dire questa frase..e mi mette parecchia tristezza, perchè io non riuscirei mai a immaginarmi a studiare economia o legge o non so cos'altro solo perchè è più facile che riuscirò a trovare un lavoro che comunque non mi piacerebbe e mi farebbe rimpiangere per tutta la vita le scelte che ho fatto.. e odiare per 40 anni il proprio lavoro non penso sia il massimo della vita!
Per gli ambiti di lavoro si, forse lavorando, faticando e facendosi conoscere si riescono a raggiungere livelli alti.. però io non me ne preoccupo tanto perchè mi piacerebbe semplicemente lavorare in un asilo nido, una ludoteca o una biblioteca, con i bambini.. fare un lavoro normale e non mi interessa molto fare carriera diciamo..
Però il fatto che inizino a prendere la figura di pedagogista più in considerazione sicuramente mi fa moooolto piacere
*Trilli*- Quasi un V.I.P.
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Re: Curiosità - stipendio pedagogista
Diciamo che non scrivo molto spesso su questo forum, ma quando lo faccio è perchè ho molto da dire! XD Comunque, come avrai capito, per me sì è importante studiare quel che piace, ma credo che sia anche possibile poter trovare un lavoro nel proprio campo, com'è giusto che sia... anche se ci vorrebbe costanza, impegno, e tanta, tanta fortuna. Comunque nel tuo caso non credo avrai problemi; gli educatori o animatori sono spesso molto ricercati, e non faticano a trovare impiego! L'unico problema, ovviamente -almeno, problema per il mio punto di vista- sarebbe il lato economico, e lì torniamo al discorso originario.. per quanto bello sia, personalmente l'idea di dover studiare e fare tanti sacrifici, o farli fare anche alla mia famiglia, con il risultato di avere un lavoro che forse, non mi permetterebbe neppure di essere autonomo, non mi esalta =) Ma ovvio che ognuno vede le cose a seconda del suo punto di vista! E per il resto, per la situazione del pedagogista speriamo bene!!
Sha_SPE- Buon Partecipante
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