Notizie Flash (Politica, Attualità, Cronaca e Cultura dall'Italia e dal Mondo)
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Re: Notizie Flash (Politica, Attualità, Cronaca e Cultura dall'Italia e dal Mondo)
"più polizia, più giustizia" mi mancava.
Dulcis- Ragazza ad alto mantenimento
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Re: Notizie Flash (Politica, Attualità, Cronaca e Cultura dall'Italia e dal Mondo)
http://www.repubblica.it/interstitial/interstitial2130097.html
Sopravvisuti Shoah contro Apple
"iMussolini, insulto alle vittime"
WASHINGTON - Le polemiche scatenate dopo l'articolo di Repubblica su un applicazione per iPhone scritta da un programmatore napoletano varcano l'oceano e provocano la dura reazione, e la condanna, da parte di un'associazione statunitense che raggruppa i sopravvissuti della Shoah. Al centro "iMussolini", il programma creato da Luigi Marino e scaricabile a pagamento sul melafonino, che contiene un centinaio di discorsi del Duce.
Elan Steinberg, vicepresidente di questa organizzazione (American Gathering of Holocaust Survivors and their Descendants) ha chiamato in causa la Apple, definendo quest'applicazione "un insulto alla memoria di tutte le vittime del nazismo e del fascismo, ebrei e non, da condannare come un'offesa alla decenza e alla coscienza". "Intendiamo protestare - ha concluso Steinberg - nei confronti dei dirigenti della Apple che avendo il controllo di questa applicazione ne sono pertanto responsabili".
Lanciato il 21 gennaio scorso e venduto a 0,79 euro l'iMussolini è al momento l'applicazione più venduta tra quelle a pagamento presenti sull'iTunes, il negozio digitale di Apple. "Scaricare iMussolini è come entrare in una libreria e prendere un libro", ha detto Luigi Marino all'agenzia France Presse aggiungendo di che Apple lo ha contattato precisando che l'applicazione resterà in vendita su iTunes ma che i commenti offensivi e inneggianti al fascismo saranno rimossi. (30 gennaio 2010
Ps. non vorrei dire, ma su FB c'è un gioco che si chiama Mafia. Con tutto ciò che potete immaginare.
Evvai così.
Sopravvisuti Shoah contro Apple
"iMussolini, insulto alle vittime"
WASHINGTON - Le polemiche scatenate dopo l'articolo di Repubblica su un applicazione per iPhone scritta da un programmatore napoletano varcano l'oceano e provocano la dura reazione, e la condanna, da parte di un'associazione statunitense che raggruppa i sopravvissuti della Shoah. Al centro "iMussolini", il programma creato da Luigi Marino e scaricabile a pagamento sul melafonino, che contiene un centinaio di discorsi del Duce.
Elan Steinberg, vicepresidente di questa organizzazione (American Gathering of Holocaust Survivors and their Descendants) ha chiamato in causa la Apple, definendo quest'applicazione "un insulto alla memoria di tutte le vittime del nazismo e del fascismo, ebrei e non, da condannare come un'offesa alla decenza e alla coscienza". "Intendiamo protestare - ha concluso Steinberg - nei confronti dei dirigenti della Apple che avendo il controllo di questa applicazione ne sono pertanto responsabili".
Lanciato il 21 gennaio scorso e venduto a 0,79 euro l'iMussolini è al momento l'applicazione più venduta tra quelle a pagamento presenti sull'iTunes, il negozio digitale di Apple. "Scaricare iMussolini è come entrare in una libreria e prendere un libro", ha detto Luigi Marino all'agenzia France Presse aggiungendo di che Apple lo ha contattato precisando che l'applicazione resterà in vendita su iTunes ma che i commenti offensivi e inneggianti al fascismo saranno rimossi. (30 gennaio 2010
Ps. non vorrei dire, ma su FB c'è un gioco che si chiama Mafia. Con tutto ciò che potete immaginare.
Evvai così.
Dulcis- Ragazza ad alto mantenimento
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Re: Notizie Flash (Politica, Attualità, Cronaca e Cultura dall'Italia e dal Mondo)
Parla l'antropologo Marco Aime
«Non è solo becerume ma precisa strategia»
Marco Aime, antropologo, insegna all'università di Genova e da anni analizza le dinamiche del razzismo in Italia. Il suo ultimo libro si intitola «La macchia della razza», ed è edito da Ponte alle Grazie. A lui chiediamo qualche considerazione su quanto accaduto l'altroieri a Reggio Calabria in occasione del consiglio dei ministri: l'equiparazione di Berlusconi tra immigrati e criminali (ha detto proprio così, e non «immigrati clandestini») e la decisione di basare buona parte della riunione di governo sulla discussione dei «risultati positivi» raggiunti con l'accordo con la Libia e lo stop agli sbarchi a Lampedusa.
La frase di Berlusconi di ieri «più immigrati, più crimini» potrebbe essere interpretata come la solita boutade, lei cosa ne pensa?
Purtroppo bisogna smettere di prendere queste «esternazioni» come semplici battute a effetto, ma iniziare a pensare che siamo in presenza di un governo con una forte componente razzista, nel senso letterale della parola, la Lega, che condiziona in modo determinante le politiche relativa all'immigrazione.
Tutto è cominciato dicendo «i politici devono parlare come parla la gente»?
Sembrava folklore, invece è becerume e nemmeno spontaneo, perché viene utilizzato a dovere, quando conviene, per finalità politiche ben precise. Non sono parole uscite di senno per caso, ma armi brandite per intimidire e far tacere gli avversari. Fortunatamente gran parte della gente non parla e non pensa come Calderoli & C. quella del popolarismo è stata una bella scusa per imbarbarire il linguaggio politico. Purtroppo manca una reazione positiva a questo atteggiamento. La sinistra sembra timida, al punto di far venire il dubbio che sia consenziente. Non basta indignarsi (e peraltro si indignano in pochi e a bassa voce). Bisogna proporre un'idea nuova di società, di convivenza che vada al di là del buonismo retorico e generico. Forse anche Hitler, sicuramente Mussolini parlavano come la gente. Il «me ne frego» fascista è l'antesignano di questi discorsi.
Questo genere di linguaggio sdoganato nel mondo della politica, e dei media, quali frutti regala?
Porta alla rissa, alla caciara, che è l'ambiente dove personaggi come i leghisti e i berlusconiani, Berlusconi compreso, si muovono meglio. Non avendo nessuna cultura istituzionale e pochissima cultura in genere, l'unica è smontare ogni schema civile di confronto e metterla sul piano del sopruso. Basta guardare le tecniche di interruzione e di sovrapposizione continue adottate dei talk show televisivi, per capire che dietro c'è una strategia ben precisa.
I dati dimostrano che gli immigrati senza permesso di soggiorno delinquono piu' degli italiani. Qualche considerazione a questo proposito?
Una domanda innanzitutto: in quei dati sono compresi i datori (datori forse è un termine eccessivo, visto che danno ben poco) di lavoro che sfruttano quegli stranieri che delinquono? Sono compresi i clienti «bianchi» delle prostitute «nere»? I cocainomani italianissimi che acquistano la polvere bianca da spacciatori stranieri? Il sistema della malavita funziona perché c'è un mercato e c'è una domanda e quella domanda siamo noi a renderla attiva. Se poi, con un'aberrazione giuridica come l'introduzione del reato di clandestinità, che punisce un individuo per ciò che è e non per ciò che fa, si spingono migliaia di persone nelle braccia della malavita, non possiamo poi dire: è colpa loro. È colpa nostra così come è colpa nostra il tacere, il fare finta di non vedere. Primo Levi si chiedeva se si può accusare un popolo intero di razzismo. Non tutti in Italia e in Germania erano razzisti, vero, ma molti, troppi hanno taciuto. E non sono meno colpevoli. Dal Manifesto 30/01/10
antesignano 1 (sm) Chi per primo sostiene idee, teorie.
Sinonimi: precursore, pioniere
Concretamente il singolo nel suo piccolo può fare molto. (((( ( v))))) "Ma come si svegliano i politici che dormono ?"
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Re: Notizie Flash (Politica, Attualità, Cronaca e Cultura dall'Italia e dal Mondo)
Saltando di palo in frasca. Nemmeno troppo, riporto questo brevissimo articolo, per eventuali considerazioni
Burqa: Londra si differenzia dalla posizione francese
Venerdì il governo britannico ha ribadito la sua scelta per la libera espressione delle credenze religiose in tema di abbigliamento nel Regno Unito, in particolare riguardo al velo islamico, che la Francia sta studiando di vietare nei luoghi pubblici. Dopo sei mesi di lavoro, infatti, una missione parlamentare francese dovrà presentare martedì un progetto di risoluzione su questo tema.
“Il governo britannico non condivide la posizione della Francia sulla laicità”, precisano le autorità britanniche sul sito web di Downing Street in risposta a una petizione online. Quest’ultima chiedeva al Primo Ministro Gordon Brown di consentire alle donne musulmane di fare le proprie scelte su niqab o burqa, invece di opprimerle.
Da notare che anche un’altra petizione “per sostenere la volontà di Sarkozy di vietare il velo,” con 54 firmatari, è presente sul sito web del primo ministro britannico. Conferma che tale argomento provochi dibattiti anche oltre Manica, c’è una terza petizione che vorrebbe fosse vietato a qualsiasi persona che indossi un pezzo di stoffa coprente il volto (e parte dell’ampiezza di visuale), di guidare un veicolo a motore, per motivi di sicurezza. Infine un’ altra petizione preme su Gordon Brown per vietare il burqa in luoghi pubblici. “In Inghilterra siamo a nostro agio di fronte all’espressione delle diverse convinzioni, sia che si indossi un turbante, il hijab, il crocifisso o la kippà. Questa diversità è una parte importante della nostra identità nazionale e uno dei nostri punti di forza “, ha precisato il governo. Egli ha sottolineato che “le esperienze culturali e storiche della Francia hanno portato ad una posizione diversa sulla laicità e il fatto di indossare i simboli religiosi”, facendo esplicito riferimento alla legge del 1905 sulla separazione tra Stato e Chiesa.
La laicità è considerata il secondo valore più importante della Repubblica [francese] per suffragio universale “, ha osservato. “Il governo britannico comprende le inquietudini che accompagnano le restrizioni supplementari di indossare segni religiosi in Francia”, ma sottolinea che è problema della politica nazionale francese.
http://www.islam-online.it/2010/01/burqa-londra-si-differenzia-dalla-posizione-francese/
Burqa: Londra si differenzia dalla posizione francese
Venerdì il governo britannico ha ribadito la sua scelta per la libera espressione delle credenze religiose in tema di abbigliamento nel Regno Unito, in particolare riguardo al velo islamico, che la Francia sta studiando di vietare nei luoghi pubblici. Dopo sei mesi di lavoro, infatti, una missione parlamentare francese dovrà presentare martedì un progetto di risoluzione su questo tema.
“Il governo britannico non condivide la posizione della Francia sulla laicità”, precisano le autorità britanniche sul sito web di Downing Street in risposta a una petizione online. Quest’ultima chiedeva al Primo Ministro Gordon Brown di consentire alle donne musulmane di fare le proprie scelte su niqab o burqa, invece di opprimerle.
Da notare che anche un’altra petizione “per sostenere la volontà di Sarkozy di vietare il velo,” con 54 firmatari, è presente sul sito web del primo ministro britannico. Conferma che tale argomento provochi dibattiti anche oltre Manica, c’è una terza petizione che vorrebbe fosse vietato a qualsiasi persona che indossi un pezzo di stoffa coprente il volto (e parte dell’ampiezza di visuale), di guidare un veicolo a motore, per motivi di sicurezza. Infine un’ altra petizione preme su Gordon Brown per vietare il burqa in luoghi pubblici. “In Inghilterra siamo a nostro agio di fronte all’espressione delle diverse convinzioni, sia che si indossi un turbante, il hijab, il crocifisso o la kippà. Questa diversità è una parte importante della nostra identità nazionale e uno dei nostri punti di forza “, ha precisato il governo. Egli ha sottolineato che “le esperienze culturali e storiche della Francia hanno portato ad una posizione diversa sulla laicità e il fatto di indossare i simboli religiosi”, facendo esplicito riferimento alla legge del 1905 sulla separazione tra Stato e Chiesa.
La laicità è considerata il secondo valore più importante della Repubblica [francese] per suffragio universale “, ha osservato. “Il governo britannico comprende le inquietudini che accompagnano le restrizioni supplementari di indossare segni religiosi in Francia”, ma sottolinea che è problema della politica nazionale francese.
http://www.islam-online.it/2010/01/burqa-londra-si-differenzia-dalla-posizione-francese/
Dulcis- Ragazza ad alto mantenimento
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Re: Notizie Flash (Politica, Attualità, Cronaca e Cultura dall'Italia e dal Mondo)
Questione non facile. Si scontrano i due classici e alternativi grandi modelli europei in tema di "integrazione" (uso tra virgolette lemma controverso ma ci capiamo).Dulcis ha scritto:Saltando di palo in frasca. Nemmeno troppo, riporto questo brevissimo articolo, per eventuali considerazioni
Io, se da un lato non posso non tener conto che l'hijab è anche un simbolo non certo amico delle libertà femminili, sui divieti di stato relativi a che cosa portare indosso sono abbastanza perplesso.
(metto già le mani avanti: aspetto il primo o la prima che mischia questa cosa col tema del crocifisso nelle aule di scuole, ospedali, tribunali: il velo sì e il crocifisso no, eh???!!)
Dulcis, come direbbe queeelo, te come la vedi?
Re: Notizie Flash (Politica, Attualità, Cronaca e Cultura dall'Italia e dal Mondo)
Che poi, capiamoci: l'iniziativa francese - che per altro, almeno quella di cui si parla qua, non è una legge ma è una sorta di mozione parlamentare non vincolante- non ha alcun obiettivo concreto ma ha solo una funzione ideologica di contrapposizione con "l'altro" e rinforzo dell'identità di occidente libero e superiore.
Sono pronto a scommettere: credo che le donne musulmane di Francia che portano niqab o burqa siano una minoranza estrema, roba dello 0 virgola zero zero anche solo sul totale delle donne musulmane.
Sono pronto a scommettere: credo che le donne musulmane di Francia che portano niqab o burqa siano una minoranza estrema, roba dello 0 virgola zero zero anche solo sul totale delle donne musulmane.
Re: Notizie Flash (Politica, Attualità, Cronaca e Cultura dall'Italia e dal Mondo)
Personalmente ritengo che l'argomentazione "non vogliamo permettere il velo perchè vogliamo difendere i diritti delle donne" sia profondamente pretestuosa e ipocrita, usata per nascondere un principio che è "non vogliamo musulmani nel nostro paese".
Se vuoi difendere i diritti delle donne (per davvero, non per slogan) allora fai in modo di garantire protezione a quelle donne che vorrebbero non indossare qualcuno di quegli indumenti e sono costrette dal marito/padre. Sempre che ce ne siano, perchè nessuno sembra considerare che magari, dico magari, anche le donne sono profondamente credenti e hanno scelto volontariamente di indossare un certo tipo di abito.
Al di là di questo le mozioni parlamentari provocatorie e di principio non servono a nulla e fanno solo litigare.
In Italia andare in giro a volto coperto è vietato. Punto. Tutto quello che c'è intorno al viso poi, sempre secondo me, rientra fra quelle che potremmo definire "libertà individuali intoccabili"
Se vuoi difendere i diritti delle donne (per davvero, non per slogan) allora fai in modo di garantire protezione a quelle donne che vorrebbero non indossare qualcuno di quegli indumenti e sono costrette dal marito/padre. Sempre che ce ne siano, perchè nessuno sembra considerare che magari, dico magari, anche le donne sono profondamente credenti e hanno scelto volontariamente di indossare un certo tipo di abito.
Al di là di questo le mozioni parlamentari provocatorie e di principio non servono a nulla e fanno solo litigare.
In Italia andare in giro a volto coperto è vietato. Punto. Tutto quello che c'è intorno al viso poi, sempre secondo me, rientra fra quelle che potremmo definire "libertà individuali intoccabili"
Re: Notizie Flash (Politica, Attualità, Cronaca e Cultura dall'Italia e dal Mondo)
lukino ha scritto:Dulcis, come direbbe queeelo, te come la vedi?
Non sappiamo più quando stiamo andando. Non sappiamo più quando stiamo facendo su questa tera.
Ti dirò, basta che si mettano tutti il grembiule, io sono felice
Dulcis- Ragazza ad alto mantenimento
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Re: Notizie Flash (Politica, Attualità, Cronaca e Cultura dall'Italia e dal Mondo)
..mi manca troppo quelo!
Trudy- Kung Fu Panda
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Umore : ..umore tetragono..
Re: Notizie Flash (Politica, Attualità, Cronaca e Cultura dall'Italia e dal Mondo)
Sulle candidature Lazio
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Un prete cattolico contro il Dio di Giuliano Ferrara (di Paolo Farinella)
Sul “Foglio” (30 gennaio 2010) a firma di Pietrangelo Buttafuoco è apparso un articolo dal titolo “Amano Dio e votano Emma”. Il riferimento è alle prossime elezioni regionali laziali, ma lo sguardo si allarga all’orizzonte dell’Italia e del mondo. Un nuovo «padrino della Chiesa» è sorto alla fine di gennaio dalla cattedra patriarcale del «Foglio» dei dintorni berlusconiani e come da programma, incluso nel cognome, butta nel fuoco delle Gehènna tutto e tutti, salvando solo il piccolo «dio» personalizzato, fatto a propria immagine e somiglianza. Un «dio» tascabile, utile in ogni circostanza. A luogo e fuori luogo.
Se fosse stato un tema da scuola media, l’insegnante l’avrebbe cassato tutto con la motivazione: fuori tema, da cima a fondo. L’impressione alla prima lettura è di depressione spinta perché sembra che da un momento all’altro l’autore si voglia suicidare perché incompreso in un mondo di atei, di senza Dio, in una chiesa traditrice dei bei tempi andati; in una parola di coloro che dicono di credere in Dio. La confusione è totale e non basta riordinare le idee, ma è necessario oltre ad un supporto psicologico, una rifondazione della teologia, specialmente tradizionale, perché l’autore deve avere studiato solo su un bignamino da bancarella.
In poche righe riscrive la storia del mondo e del pensiero filosofico-teologico: da Platone a Virgilio, dai sacerdoti ebrei al Vaticano; da Papini a Mel Gibson; dalla Russia comunista a Franco, non Ciccio, ma il generalissimo, quello che garrotava i detenuti politici, mentre quatto quatto se ne stava con il rappresentante papale in adorazione al Santissimo Sacramento: così per restare in tema di rispetto della vita.
Il dato più evidente è che il “Foglio” di Ferrara, come il cardinale Ruini, non digerisce la candidatura di Emma Bonino alla presidenza della Regione Lazio e non avendo argomenti di analisi logica, propina una frittata di temi religiosi o pseudo-tali per incitare alla rivolta contro il sistema «chiesa» italiana che non corrisponde più ai canoni del direttore del "Foglio".
Giuliano Ferrara è reduce da una sconfitta cogente sul tema dell’aborto e gli brucia che non abbia raccolto nemmeno l’1%, lui che pensava di avere dietro le armate vaticane e i plotoni delle parrocchie. Povero Ferrara! Povero Buttafuoco! Credono ancora di vivere in regime di «Christianitas» e infatti la foto che correda l’articolo lo vale tutto: una foto anni 50, processione con stuolo di preti inamidati in cotta, crocifisso avanti come alabarda e folla-folklore attorno e dietro. Una saga da paese. Ecco la fede dell’articolista. E’ meglio che si metta l’anima e il fegato in pace: quei tempi non torneranno più. Non gli va bene nemmeno la chiesuola di Ratzinger che è tutto dire. Cosa vuole una chiesa presocratica?
Non è sufficiente che papa Ratzinger stia tentando di ritornare indietro a marce forzate, reclutando lefebvriani e anglicani, seppur sposati, ma tutti con la testa rivolta al trapassato remoto; non basta che la Cei risusciti il già ex Ruini per riabilitare Berlusconi con un lauto pranzo di candidature e voti di scambio; non è sufficiente ancora che Berlusconi governi come satrapo persiano; no, ora il “Foglio” e le propaggini sue vogliono nominare il papa, i vescovi, i preti per riformare la Chiesa a modo loro, quella Chiesa di cui non hanno mai conosciuto l’indirizzo perché essi ne sono sempre stati fuori, salvo usarla come una puttana per buttarla via quando non serve.
Il pistolotto sul Concilio poi è sorpassato dopo che tutti a cominciare dal papa stesso, da buona parte della Cei, da tutta la curia romana, sparano ad alzo-zero su di esso, facendo un distinguo di lana caprina per dire in modo ecclesiastico che non c’è discontinuità tra il Vaticano II e il magistero precedente, Concili compresi. Un modo meschino per dire: al Concilio ci pensiamo noi, lo eliminiamo lasciandolo in piedi. Anzi, lo citeremo sempre di più, ma lo svuoteremo della sua anima e della sua carne. Stia tranquillo, il Pietrangelo: su questo versante il concilio, causa di tutti i mali, compresi il fuoco di Sant’Antonio, i reumatismi e il disgelo del popolo nord, non esiste più.
Le lamentazioni di Buttafuoco sono, infine, provvidenziali perché devono fare riflettere la gerarchia cattolica che è pericoloso giocare a fare gli apprendisti stregoni. Ecco i frutti della denigrazione del Concilio: poiché non si condivide la politica e qualche ciambella non viene col buco sperato, si dà fuoco a tutto, a Dio col quale è bene vedersela da soli, alla Chiesa (non si sa di cosa parli il Buttafuoco) che dovrebbe essere una combriccola di estrema destra, perché la gerarchia cattolica che è dichiaratamente di destra non basta più: deve andare oltre se stessa ed essere eversiva, a supporto all’attuale governo.
Non credo che Giuliano Ferrara, mandante armato di questo ballon d’essai, sia un ingenuo; al contrario, penso che abbia dichiarato guerra alla gerarchia cattolica perché se non rientra nei ranghi e non molla il centro casiniano per privilegiare il berlusconismo, avrà vita dura e una campagna denigratoria sullo stile delle mitragliatrici di famiglia: il Giornale e Libero. Boffo docet! Che altro potrebbe essere questo articoletto senza capo né coda, senza pensiero, scritto da uno sotto effetti allucinogeni, se non un ricatto?
Emma Bonino, è arma ignara, usata come fantasma per fare paura ad una gerarchia disorientata, che ha perso il polso del paese e annaspa nelle sabbie mobili dell’incertezza. La vicenda di Vendola ha fatto tremare più di una sedia al potere: i partiti ordinano, ma la gente li sfotte e quando può votare, vota contro. Emma Bonino sarà eletta nel Lazio se non altro perché la gente voterà contro le indicazioni dei caporioni e della gerarchia cattolica. Non fa paura la Emma, ma la possibilità che possa mettere le mani sulla sanità privata e tagliare le mani avide che mangiano ai quattro palmenti attraverso il sistema immorale delle cliniche private. Hanno paura che metta mano al sistema delle scuole e favorisca quella pubblica a scapito della privata.
Non temono la Bonino radicale, abortista, libertaria e donna, temono che una volta al potere la fantasia possa fare il resto. Da qui a maciullare lo stato di diritto il passo è cortissimo: ormai siamo in uno Stato di sopruso che ha scippato la democrazia del diritto di voto che deve essere libero; mentre «lorsignori» vogliono un sistema di guarentigie che garantisca privilegi e posti ad uomini pii e devoti obbedienti. Il Vaticano e la Cei sono avvertiti anche dal “Foglio”: la guerra è cominciata e non si guarderà in faccia ad alcuno. Anche Dio diventa un proiettile all’uranio arricchito perché questa volta, come diceva l’ex avvocato Cesare Previti: “questa volta non faremo prigionieri".
(1 febbraio 2010)
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Un prete cattolico contro il Dio di Giuliano Ferrara (di Paolo Farinella)
Sul “Foglio” (30 gennaio 2010) a firma di Pietrangelo Buttafuoco è apparso un articolo dal titolo “Amano Dio e votano Emma”. Il riferimento è alle prossime elezioni regionali laziali, ma lo sguardo si allarga all’orizzonte dell’Italia e del mondo. Un nuovo «padrino della Chiesa» è sorto alla fine di gennaio dalla cattedra patriarcale del «Foglio» dei dintorni berlusconiani e come da programma, incluso nel cognome, butta nel fuoco delle Gehènna tutto e tutti, salvando solo il piccolo «dio» personalizzato, fatto a propria immagine e somiglianza. Un «dio» tascabile, utile in ogni circostanza. A luogo e fuori luogo.
Se fosse stato un tema da scuola media, l’insegnante l’avrebbe cassato tutto con la motivazione: fuori tema, da cima a fondo. L’impressione alla prima lettura è di depressione spinta perché sembra che da un momento all’altro l’autore si voglia suicidare perché incompreso in un mondo di atei, di senza Dio, in una chiesa traditrice dei bei tempi andati; in una parola di coloro che dicono di credere in Dio. La confusione è totale e non basta riordinare le idee, ma è necessario oltre ad un supporto psicologico, una rifondazione della teologia, specialmente tradizionale, perché l’autore deve avere studiato solo su un bignamino da bancarella.
In poche righe riscrive la storia del mondo e del pensiero filosofico-teologico: da Platone a Virgilio, dai sacerdoti ebrei al Vaticano; da Papini a Mel Gibson; dalla Russia comunista a Franco, non Ciccio, ma il generalissimo, quello che garrotava i detenuti politici, mentre quatto quatto se ne stava con il rappresentante papale in adorazione al Santissimo Sacramento: così per restare in tema di rispetto della vita.
Il dato più evidente è che il “Foglio” di Ferrara, come il cardinale Ruini, non digerisce la candidatura di Emma Bonino alla presidenza della Regione Lazio e non avendo argomenti di analisi logica, propina una frittata di temi religiosi o pseudo-tali per incitare alla rivolta contro il sistema «chiesa» italiana che non corrisponde più ai canoni del direttore del "Foglio".
Giuliano Ferrara è reduce da una sconfitta cogente sul tema dell’aborto e gli brucia che non abbia raccolto nemmeno l’1%, lui che pensava di avere dietro le armate vaticane e i plotoni delle parrocchie. Povero Ferrara! Povero Buttafuoco! Credono ancora di vivere in regime di «Christianitas» e infatti la foto che correda l’articolo lo vale tutto: una foto anni 50, processione con stuolo di preti inamidati in cotta, crocifisso avanti come alabarda e folla-folklore attorno e dietro. Una saga da paese. Ecco la fede dell’articolista. E’ meglio che si metta l’anima e il fegato in pace: quei tempi non torneranno più. Non gli va bene nemmeno la chiesuola di Ratzinger che è tutto dire. Cosa vuole una chiesa presocratica?
Non è sufficiente che papa Ratzinger stia tentando di ritornare indietro a marce forzate, reclutando lefebvriani e anglicani, seppur sposati, ma tutti con la testa rivolta al trapassato remoto; non basta che la Cei risusciti il già ex Ruini per riabilitare Berlusconi con un lauto pranzo di candidature e voti di scambio; non è sufficiente ancora che Berlusconi governi come satrapo persiano; no, ora il “Foglio” e le propaggini sue vogliono nominare il papa, i vescovi, i preti per riformare la Chiesa a modo loro, quella Chiesa di cui non hanno mai conosciuto l’indirizzo perché essi ne sono sempre stati fuori, salvo usarla come una puttana per buttarla via quando non serve.
Il pistolotto sul Concilio poi è sorpassato dopo che tutti a cominciare dal papa stesso, da buona parte della Cei, da tutta la curia romana, sparano ad alzo-zero su di esso, facendo un distinguo di lana caprina per dire in modo ecclesiastico che non c’è discontinuità tra il Vaticano II e il magistero precedente, Concili compresi. Un modo meschino per dire: al Concilio ci pensiamo noi, lo eliminiamo lasciandolo in piedi. Anzi, lo citeremo sempre di più, ma lo svuoteremo della sua anima e della sua carne. Stia tranquillo, il Pietrangelo: su questo versante il concilio, causa di tutti i mali, compresi il fuoco di Sant’Antonio, i reumatismi e il disgelo del popolo nord, non esiste più.
Le lamentazioni di Buttafuoco sono, infine, provvidenziali perché devono fare riflettere la gerarchia cattolica che è pericoloso giocare a fare gli apprendisti stregoni. Ecco i frutti della denigrazione del Concilio: poiché non si condivide la politica e qualche ciambella non viene col buco sperato, si dà fuoco a tutto, a Dio col quale è bene vedersela da soli, alla Chiesa (non si sa di cosa parli il Buttafuoco) che dovrebbe essere una combriccola di estrema destra, perché la gerarchia cattolica che è dichiaratamente di destra non basta più: deve andare oltre se stessa ed essere eversiva, a supporto all’attuale governo.
Non credo che Giuliano Ferrara, mandante armato di questo ballon d’essai, sia un ingenuo; al contrario, penso che abbia dichiarato guerra alla gerarchia cattolica perché se non rientra nei ranghi e non molla il centro casiniano per privilegiare il berlusconismo, avrà vita dura e una campagna denigratoria sullo stile delle mitragliatrici di famiglia: il Giornale e Libero. Boffo docet! Che altro potrebbe essere questo articoletto senza capo né coda, senza pensiero, scritto da uno sotto effetti allucinogeni, se non un ricatto?
Emma Bonino, è arma ignara, usata come fantasma per fare paura ad una gerarchia disorientata, che ha perso il polso del paese e annaspa nelle sabbie mobili dell’incertezza. La vicenda di Vendola ha fatto tremare più di una sedia al potere: i partiti ordinano, ma la gente li sfotte e quando può votare, vota contro. Emma Bonino sarà eletta nel Lazio se non altro perché la gente voterà contro le indicazioni dei caporioni e della gerarchia cattolica. Non fa paura la Emma, ma la possibilità che possa mettere le mani sulla sanità privata e tagliare le mani avide che mangiano ai quattro palmenti attraverso il sistema immorale delle cliniche private. Hanno paura che metta mano al sistema delle scuole e favorisca quella pubblica a scapito della privata.
Non temono la Bonino radicale, abortista, libertaria e donna, temono che una volta al potere la fantasia possa fare il resto. Da qui a maciullare lo stato di diritto il passo è cortissimo: ormai siamo in uno Stato di sopruso che ha scippato la democrazia del diritto di voto che deve essere libero; mentre «lorsignori» vogliono un sistema di guarentigie che garantisca privilegi e posti ad uomini pii e devoti obbedienti. Il Vaticano e la Cei sono avvertiti anche dal “Foglio”: la guerra è cominciata e non si guarderà in faccia ad alcuno. Anche Dio diventa un proiettile all’uranio arricchito perché questa volta, come diceva l’ex avvocato Cesare Previti: “questa volta non faremo prigionieri".
(1 febbraio 2010)
Dulcis- Ragazza ad alto mantenimento
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Data d'iscrizione : 06.02.09
Età : 42
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Re: Notizie Flash (Politica, Attualità, Cronaca e Cultura dall'Italia e dal Mondo)
Legalità?
Diritto?
Trasparenza?
Giustizia?
LEGITTIMO IMPEDIMENTO .
Diritto?
Trasparenza?
Giustizia?
LEGITTIMO IMPEDIMENTO .
acinom- Buon Partecipante
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Re: Notizie Flash (Politica, Attualità, Cronaca e Cultura dall'Italia e dal Mondo)
Corna di Stato (di Massimo Gramellini)
Che la moglie del capitano della Nazionale di calcio inglese Terry abbia reagito alla scappatella del marito con una richiesta di divorzio rientra nel novero dei rischi che ogni fedifrago deve mettere in conto. Sorprende invece il comportamento del ministro dello Sport, il quale ha chiesto di togliere a Terry la fascia di capitano perché, «come tale, deve assumersi le sue responsabilità di fronte al Paese». Sorprende, almeno, noi italiani. Infatti ciò che scandalizza gli inglesi non è il tradimento, da essi praticato con pervicacia anche superiore alla nostra, ma la scoperta che chi riveste un ruolo pubblico si comporti come o peggio degli altri. Un calciatore può farsi sorprendere ubriaco sotto braccio a una modella: in Inghilterra succede tutti i giorni. Ma non il capitano della Nazionale, soprattutto se la modella è fidanzata con un suo compagno di squadra.
L'idea che il potere vada di pari passo con la responsabilità è tipica delle nazioni protestanti. Nell'Italia delle mafie e delle signorie vige il pregiudizio opposto: il potere e la ricchezza sono salvacondotti che consentono di fare in grande e senza vergogna ciò che i poveri cristi compiono in piccolo e fra mille turbamenti: rubare, mentire, cornificare. Da noi solo le minoranze di confine hanno maturato, forse per reazione, un'intransigenza morale che sfiora il perbenismo. La fortuna di Terry è che a prendere la decisione sulla fascia di capitano sarà un italiano: il commissario tecnico della Nazionale. La sua sfortuna è che quell'italiano è il friulano Capello.
(http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/grubrica.asp?ID_blog=41&ID_articolo=753&ID_sezione=56&sezione=)
Che la moglie del capitano della Nazionale di calcio inglese Terry abbia reagito alla scappatella del marito con una richiesta di divorzio rientra nel novero dei rischi che ogni fedifrago deve mettere in conto. Sorprende invece il comportamento del ministro dello Sport, il quale ha chiesto di togliere a Terry la fascia di capitano perché, «come tale, deve assumersi le sue responsabilità di fronte al Paese». Sorprende, almeno, noi italiani. Infatti ciò che scandalizza gli inglesi non è il tradimento, da essi praticato con pervicacia anche superiore alla nostra, ma la scoperta che chi riveste un ruolo pubblico si comporti come o peggio degli altri. Un calciatore può farsi sorprendere ubriaco sotto braccio a una modella: in Inghilterra succede tutti i giorni. Ma non il capitano della Nazionale, soprattutto se la modella è fidanzata con un suo compagno di squadra.
L'idea che il potere vada di pari passo con la responsabilità è tipica delle nazioni protestanti. Nell'Italia delle mafie e delle signorie vige il pregiudizio opposto: il potere e la ricchezza sono salvacondotti che consentono di fare in grande e senza vergogna ciò che i poveri cristi compiono in piccolo e fra mille turbamenti: rubare, mentire, cornificare. Da noi solo le minoranze di confine hanno maturato, forse per reazione, un'intransigenza morale che sfiora il perbenismo. La fortuna di Terry è che a prendere la decisione sulla fascia di capitano sarà un italiano: il commissario tecnico della Nazionale. La sua sfortuna è che quell'italiano è il friulano Capello.
(http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/grubrica.asp?ID_blog=41&ID_articolo=753&ID_sezione=56&sezione=)
Dulcis- Ragazza ad alto mantenimento
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Re: Notizie Flash (Politica, Attualità, Cronaca e Cultura dall'Italia e dal Mondo)
La fetta del disonore (di Massimo Gramellini) |
Cosa stiamo diventando? A Lemmer, in Olanda, una commessa di McDonald’s è stata licenziata per aver integrato l’hamburger di una collega, regolarmente pagato, con una fettina di formaggio. Ma in tal modo, ha spiegato la multinazionale con assoluta serietà, il panino cambiava status, rientrando nella categoria, più costosa, dei cheeseburger. Il giudice, di sicuro un vecchio arnese del garantismo, ha sostenuto che il corpo del reato - la sottiletta - non fosse paragonabile al danno inferto alla lavoratrice - il licenziamento. Se la sciagurata avesse spruzzato sopra il panino anche un po’ di ketchup, l’avrebbero giustiziata nella friggitoria delle patatine? La ladra di formaggio ha vinto la causa, ma non ha riavuto il posto. Solo 4.500 euro, equivalenti a cinque mesi di stipendio. L’altro ieri avevamo appreso che un altro marchio del consumismo globale, Carrefour, stava disciplinando le pause-pipì per il personale. Una per turno e i prostatici si aggiustino con i pannoloni. Chissà se la norma varrà anche per le evacuazioni dei capi. E chissà se i manager di McDonald’s pagano i loro hamburger fino all'ultimo cent, ammesso che non si concedano di meglio a spese dell’azienda.
Quand’ero ragazzo imperavano il permissivismo e l’egualitarismo: il lavoratore era sacro sempre e comunque, non si licenziavano neanche i disonesti e gli ignavi. Adesso stiamo tornando a uno sfruttamento che, con le dovute proporzioni, ricorda certe pagine di Dickens. Così il pendolo della storia continua a oscillare, senza mai fermarsi dove dovrebbe: nel giusto mezzo.
(27/01/10 http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/grubrica.asp?ID_blog=41&ID_articolo=751&ID_sezione=56&sezione=Buongiorno)
Dulcis- Ragazza ad alto mantenimento
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Re: Notizie Flash (Politica, Attualità, Cronaca e Cultura dall'Italia e dal Mondo)
A Torino, intanto...
L' ALTRA ITALIA - INSEGNANTI DI RELIGIONE FAVORITI DAL COMUNE
Torino Papalina
300
insegnanti ed educatori negli asili nido e nelle materne si sono visti
scavalcare dai docenti indicati dalla Curia. Grazie a un bando ad hoc
del Comune. «La nostra non è una guerra di religione, ma una questione
di laicità delle istituzioni»
C'è chi di anni di lavoro
precario ne ha 10, altri ne portano sulle spalle 7 o 5. Comunque tanti.
Insegnanti o educatori negli asili nido e nelle materne del comune di
Torino, trecento o forse più, si sono visti scavalcare da chi in
graduatoria non aveva fatto nemmeno un giorno. Dagli insegnanti di
religione, indicati dalla Curia e stabilizzati dal Comune con un bando
ad hoc. Proprio nella Torino laica e multiculturale. Assunti con il
profilo di istruttore pedagogico, nello specifico insegnante di
attività integrative; una parte del monte ore dedicata alla religione,
l'altra all'assistenza all'handicap, pur magari non avendone i titoli.
«È stata una corsa contro il tempo, la selezione doveva chiudersi
tassativamente entro il 31 dicembre, perché erano i limiti imposti
dalla finanziaria e la richiesta dei 1080 giorni restringeva i
requisiti agli insegnanti di religione che, seppur definiti precari,
hanno contratti annuali che vanno dal 1 settembre al 30 agosto» spiega
Rosaria Albergo, membro del Coordinamento nidi e materne ed educatrice
con 6 anni di supplenze. Anche lei «beffata» dal bando.
Quella
che raccontiamo non vuole essere una «guerra di religione», come
qualcuno ha voluto far credere. «È una questione di laicità delle
istituzioni - commenta Monica Cerutti, capogruppo in consiglio comunale
di Sinistra e libertà, che in Sala Rossa sull'argomento ha presentato
insieme a Maria Teresa Silvestrini del Prc diverse interpellanze -
nonché di privilegi di alcuni lavoratori rispetto ad altri. Lo
garantisco, non si tratta di accanimento politico. C'è un problema: è
stato creato un precedente». Torino è, infatti, il primo comune che ha
stabilizzato gli insegnanti di religione all'interno dei propri
organici. Nonostante il Tar del Piemonte, un anno prima, avesse
respinto il ricorso proprio contro Palazzo Civico da parte di quattro
insegnanti di religione che, nel 2007, si erano viste fuori
dall'assunzione a tempo indeterminato per la copertura di 114 posti di
istruttore pedagogico. Il Tribunale aveva motivato la sentenza
spiegando che la stabilizzazione doveva essere subordinata a procedure
selettive di natura concorsuale o a graduatoria pubblica.
In un
anno le cose sono cambiate. E una selezione, tra le polemiche, c'è
stata, il 21 dicembre, con una prova scritta a risposte multiple: 28
assunzioni e tre in attesa di verifica dell'anzianità accumulata. Già
il 20 novembre, il giorno dell'accordo per il bando, il primato
torinese era stato rimarcato dal segretario della Fp-Cisl, Aldo
Blandino. Una decisione che ha visto la giunta di Chiamparino non
sempre all'unisono. Da una parte l'assessore al personale, il cattolico
Domenico Mangone, favorevole addirittura all'introduzione di uno
specifico profilo professionale di insegnante di religione, e
dall'altra l'assessore all'istruzione, il laico Beppe Borgogno, più
cauto. Ma, alla fine, hanno firmato entrambi, insieme a tutti i
sindacati. Pure la Cgil, inizialmente critica, che ha motivato con un
volantino la sua scelta «il nostro obiettivo è garantire la
stabilizzazione di più precari possibili», garantendo in un altro
documento «un concorso a giugno rivolto al personale precario». Monica
Macario ha alle spalle 6 anni di precariato, come Rosaria Albergo,
negli asili nido: «Dopo essere state beffate, tocca ora a noi dettare
le condizioni. Chiediamo un concorso vero, basato sull'esperienza, il
servizio, i titoli. Noi abbiamo una laurea in psicologia o pedagogia. E
ci domandiamo in che modo Torino possa proporsi come fiore
all'occhiello dei servizi educativi per l'infanzia con un convegno
nazionale il prossimo marzo e poi assumere in ruoli chiave persone
senza esperienza».
Così, centinaia di lavoratori sono rimasti in
bilico. Ma il concorso a giugno si farà, lo ha confermato l'assessore
Borgogno: «Sarà rivolto ad insegnanti di scuola materna e educatori di
asili nido, per un numero di posti ancora da definire, attorno alle 70
unità. Potrà permettere di stabilizzare i precari di lungo corso, senza
disperdere le loro competenze». Non rinnega i dubbi prima dell'accordo:
«Ero perplesso nell'introdurre un profilo professionale specifico,
perché nel caso in cui un insegnante divorziasse perderebbe
l'abilitazione della Curia. Così non è stato. E, comunque, di fronte a
un accordo sindacale unitario non potevo sottrarmi. Anche perché al
Comune di Torino abbiamo fatto negli ultimi anni il numero più alto di
stabilizzazioni in Italia, 900. È, quindi, in linea con la nostra
politica».
Facciamo un passo indietro, alle origini della vicenda.
Racconta Rosaria Albergo: «Il 9 marzo del 2009 il consigliere comunale
Gavino Olmeo (Pd) presenta una mozione per la stabilizzazioni di figure
specifiche, gli insegnanti di religione, di cui, tra l'altro, solo una
parte ha i titoli necessari. Noi come Coordinamento protestiamo da
subito, perché non è trascurabile la differenza tra insegnare religione
e svolgere attività educativa con la fascia 0-3 anni. E, poi, non è
possibile tollerare che personale mai inserito in graduatoria, ma
selezionato dalla Curia, maturi un servizio considerato equivalente a
quello svolto nei nidi». Con l'accordo fra Stato e Chiesa del 1985 e la
legge del 2003, che definisce lo stato giuridico degli insegnanti di
religione cattolica nelle scuole materne, l'insegnamento può essere
affidato alle maestre in classe, purché riconosciute idonee
dall'autorità ecclesiastica oppure affidato a docenti esterni
abilitati. La seconda opzione è stata quella privilegiata dal Comune di
Torino negli ultimi anni. In questo modo 31 docenti hanno maturato
un'anzianità di oltre 36 mesi che, ai tempi dell'accordo di novembre,
«veniva fatta valere dalla Cisl e dalla componente Teodem del Pd come
un diritto all'inserimento in ruolo» avevano denunciato i consiglieri
di Rifondazione Maria Teresa Silvestrini e Luca Cassano e la
responsabile scuola del partito Giulia Bertelli. A maggio, l'assessore
all'istruzione Luigi Saragnese (Prc), che si era sempre opposto
all'operazione, perde le deleghe, ritirate dal sindaco Sergio
Chiamparino.
Si arriva in fretta all'autunno. Le pressioni
politiche si fanno insistenti, qualcuno le legge come funzionali a
possibili accordi con l'Udc, tuttora fuori dalla maggioranza in Sala
Rossa. Iniziano, intanto, i presidi del Coordinamento nidi, insieme ai
sindacati di base, la consulta torinese per la laicità, l'associazione
radicale Aglietta e Coogen (il coordinamento genitori). «Perde peso -
spiega Albergo - l'ipotesi di introdurre un profilo specifico per le
insegnanti di religione e si pensa di stabilizzarle come istruttore
pedagogico (profilo di insegnante di attività integrative), attraverso
un bando che richiedeva il diploma di scuola media superiore e
l'abilitazione per la religione. All'assunzione l'orario sarebbe stato
diviso in 18 ore di insegnamento di religione e le restanti 12 al
sostegno, magari anche l'insegnamento della seconda lingua. Peccato non
avessero mai svolto il lavoro relativo alla figura professionale per
cui sarebbero state assunte. Ma sembrava, per paradosso, non ci fosse
nulla di strano. Garantiva l'assessore Mangone "le assumiamo e dopo
facciamo un corso di formazione"». Alla firma dell'accordo, l'ex
assessore Saragnese lo considerò al ribasso, scrisse: «Non per odio
contro la religione o per ateismo come vergognosamente comparso nei
volantini, ma perché la stragrande maggioranza delle insegnanti di
scuola dell'infanzia di cui si chiedeva la stabilizzazione non
possedevano i requisiti previsti dalla legge. Cioè, per insegnante
della scuola dell'infanzia il diploma di Scuola magistrale o di
istituto magistrale oltre all'abilitazione mediante concorso oppure la
laurea in Scienze della formazione primaria. E per il sostegno, stessi
requisiti più ulteriore corso di specializzazione».
Il Coogen è
stato tra i più critici sulle conseguenze nella qualità educativa,
esprimendo un giudizio negativo perché «è stata introdotta la figura di
insegnante per le attività integrative di religione. Ma da quando la
religione lo è? Decisione poi sconcertante in una fase in cui a ogni
richiesta di sostenere la qualità dei servizi educativi si risponde che
non vi sono risorse. Con l'accordo si sono attuati la dequalificazione
dell'insegnante di sostegno e un'offesa al rispetto del bambino
portatore di handicap». Edoardo Boni, da anni impegnato per i diritti
dei disabili (è membro di Informa Handicap), precisa: «Il mio diritto è
anche quello di essere, prima che invalido, un uomo che difende i
bisogni dei cittadini e dà voce ai diritti di chi viene dimenticato. E
cosa può fare un insegnante, pur bravo, ma non competente a trattare la
gravità di un bambino autistico?»
Il 26 gennaio si è svolta in
Commissione l'audizione del Coordinamento Genitori, con qualche novità
rassicurante. «Ci è stato precisato - conclude Monica Cerutti - che i
docenti di religione saranno impiegati esclusivamente nell'insegnamento
della religione. Rimangono delle perplessità: qualora questi insegnanti
perdessero l'idoneità dalla Curia, verrebbero destinati ad altre
funzioni, come il sostegno ai bimbi con handicap, attività molto
delicata. E come verrebbero reintegrati altri insegnanti di religione?
Con un nuovo canale preferenziale?». Domande che nuotano nell'aria.
L' ALTRA ITALIA - INSEGNANTI DI RELIGIONE FAVORITI DAL COMUNE
Torino Papalina
300
insegnanti ed educatori negli asili nido e nelle materne si sono visti
scavalcare dai docenti indicati dalla Curia. Grazie a un bando ad hoc
del Comune. «La nostra non è una guerra di religione, ma una questione
di laicità delle istituzioni»
C'è chi di anni di lavoro
precario ne ha 10, altri ne portano sulle spalle 7 o 5. Comunque tanti.
Insegnanti o educatori negli asili nido e nelle materne del comune di
Torino, trecento o forse più, si sono visti scavalcare da chi in
graduatoria non aveva fatto nemmeno un giorno. Dagli insegnanti di
religione, indicati dalla Curia e stabilizzati dal Comune con un bando
ad hoc. Proprio nella Torino laica e multiculturale. Assunti con il
profilo di istruttore pedagogico, nello specifico insegnante di
attività integrative; una parte del monte ore dedicata alla religione,
l'altra all'assistenza all'handicap, pur magari non avendone i titoli.
«È stata una corsa contro il tempo, la selezione doveva chiudersi
tassativamente entro il 31 dicembre, perché erano i limiti imposti
dalla finanziaria e la richiesta dei 1080 giorni restringeva i
requisiti agli insegnanti di religione che, seppur definiti precari,
hanno contratti annuali che vanno dal 1 settembre al 30 agosto» spiega
Rosaria Albergo, membro del Coordinamento nidi e materne ed educatrice
con 6 anni di supplenze. Anche lei «beffata» dal bando.
Quella
che raccontiamo non vuole essere una «guerra di religione», come
qualcuno ha voluto far credere. «È una questione di laicità delle
istituzioni - commenta Monica Cerutti, capogruppo in consiglio comunale
di Sinistra e libertà, che in Sala Rossa sull'argomento ha presentato
insieme a Maria Teresa Silvestrini del Prc diverse interpellanze -
nonché di privilegi di alcuni lavoratori rispetto ad altri. Lo
garantisco, non si tratta di accanimento politico. C'è un problema: è
stato creato un precedente». Torino è, infatti, il primo comune che ha
stabilizzato gli insegnanti di religione all'interno dei propri
organici. Nonostante il Tar del Piemonte, un anno prima, avesse
respinto il ricorso proprio contro Palazzo Civico da parte di quattro
insegnanti di religione che, nel 2007, si erano viste fuori
dall'assunzione a tempo indeterminato per la copertura di 114 posti di
istruttore pedagogico. Il Tribunale aveva motivato la sentenza
spiegando che la stabilizzazione doveva essere subordinata a procedure
selettive di natura concorsuale o a graduatoria pubblica.
In un
anno le cose sono cambiate. E una selezione, tra le polemiche, c'è
stata, il 21 dicembre, con una prova scritta a risposte multiple: 28
assunzioni e tre in attesa di verifica dell'anzianità accumulata. Già
il 20 novembre, il giorno dell'accordo per il bando, il primato
torinese era stato rimarcato dal segretario della Fp-Cisl, Aldo
Blandino. Una decisione che ha visto la giunta di Chiamparino non
sempre all'unisono. Da una parte l'assessore al personale, il cattolico
Domenico Mangone, favorevole addirittura all'introduzione di uno
specifico profilo professionale di insegnante di religione, e
dall'altra l'assessore all'istruzione, il laico Beppe Borgogno, più
cauto. Ma, alla fine, hanno firmato entrambi, insieme a tutti i
sindacati. Pure la Cgil, inizialmente critica, che ha motivato con un
volantino la sua scelta «il nostro obiettivo è garantire la
stabilizzazione di più precari possibili», garantendo in un altro
documento «un concorso a giugno rivolto al personale precario». Monica
Macario ha alle spalle 6 anni di precariato, come Rosaria Albergo,
negli asili nido: «Dopo essere state beffate, tocca ora a noi dettare
le condizioni. Chiediamo un concorso vero, basato sull'esperienza, il
servizio, i titoli. Noi abbiamo una laurea in psicologia o pedagogia. E
ci domandiamo in che modo Torino possa proporsi come fiore
all'occhiello dei servizi educativi per l'infanzia con un convegno
nazionale il prossimo marzo e poi assumere in ruoli chiave persone
senza esperienza».
Così, centinaia di lavoratori sono rimasti in
bilico. Ma il concorso a giugno si farà, lo ha confermato l'assessore
Borgogno: «Sarà rivolto ad insegnanti di scuola materna e educatori di
asili nido, per un numero di posti ancora da definire, attorno alle 70
unità. Potrà permettere di stabilizzare i precari di lungo corso, senza
disperdere le loro competenze». Non rinnega i dubbi prima dell'accordo:
«Ero perplesso nell'introdurre un profilo professionale specifico,
perché nel caso in cui un insegnante divorziasse perderebbe
l'abilitazione della Curia. Così non è stato. E, comunque, di fronte a
un accordo sindacale unitario non potevo sottrarmi. Anche perché al
Comune di Torino abbiamo fatto negli ultimi anni il numero più alto di
stabilizzazioni in Italia, 900. È, quindi, in linea con la nostra
politica».
Facciamo un passo indietro, alle origini della vicenda.
Racconta Rosaria Albergo: «Il 9 marzo del 2009 il consigliere comunale
Gavino Olmeo (Pd) presenta una mozione per la stabilizzazioni di figure
specifiche, gli insegnanti di religione, di cui, tra l'altro, solo una
parte ha i titoli necessari. Noi come Coordinamento protestiamo da
subito, perché non è trascurabile la differenza tra insegnare religione
e svolgere attività educativa con la fascia 0-3 anni. E, poi, non è
possibile tollerare che personale mai inserito in graduatoria, ma
selezionato dalla Curia, maturi un servizio considerato equivalente a
quello svolto nei nidi». Con l'accordo fra Stato e Chiesa del 1985 e la
legge del 2003, che definisce lo stato giuridico degli insegnanti di
religione cattolica nelle scuole materne, l'insegnamento può essere
affidato alle maestre in classe, purché riconosciute idonee
dall'autorità ecclesiastica oppure affidato a docenti esterni
abilitati. La seconda opzione è stata quella privilegiata dal Comune di
Torino negli ultimi anni. In questo modo 31 docenti hanno maturato
un'anzianità di oltre 36 mesi che, ai tempi dell'accordo di novembre,
«veniva fatta valere dalla Cisl e dalla componente Teodem del Pd come
un diritto all'inserimento in ruolo» avevano denunciato i consiglieri
di Rifondazione Maria Teresa Silvestrini e Luca Cassano e la
responsabile scuola del partito Giulia Bertelli. A maggio, l'assessore
all'istruzione Luigi Saragnese (Prc), che si era sempre opposto
all'operazione, perde le deleghe, ritirate dal sindaco Sergio
Chiamparino.
Si arriva in fretta all'autunno. Le pressioni
politiche si fanno insistenti, qualcuno le legge come funzionali a
possibili accordi con l'Udc, tuttora fuori dalla maggioranza in Sala
Rossa. Iniziano, intanto, i presidi del Coordinamento nidi, insieme ai
sindacati di base, la consulta torinese per la laicità, l'associazione
radicale Aglietta e Coogen (il coordinamento genitori). «Perde peso -
spiega Albergo - l'ipotesi di introdurre un profilo specifico per le
insegnanti di religione e si pensa di stabilizzarle come istruttore
pedagogico (profilo di insegnante di attività integrative), attraverso
un bando che richiedeva il diploma di scuola media superiore e
l'abilitazione per la religione. All'assunzione l'orario sarebbe stato
diviso in 18 ore di insegnamento di religione e le restanti 12 al
sostegno, magari anche l'insegnamento della seconda lingua. Peccato non
avessero mai svolto il lavoro relativo alla figura professionale per
cui sarebbero state assunte. Ma sembrava, per paradosso, non ci fosse
nulla di strano. Garantiva l'assessore Mangone "le assumiamo e dopo
facciamo un corso di formazione"». Alla firma dell'accordo, l'ex
assessore Saragnese lo considerò al ribasso, scrisse: «Non per odio
contro la religione o per ateismo come vergognosamente comparso nei
volantini, ma perché la stragrande maggioranza delle insegnanti di
scuola dell'infanzia di cui si chiedeva la stabilizzazione non
possedevano i requisiti previsti dalla legge. Cioè, per insegnante
della scuola dell'infanzia il diploma di Scuola magistrale o di
istituto magistrale oltre all'abilitazione mediante concorso oppure la
laurea in Scienze della formazione primaria. E per il sostegno, stessi
requisiti più ulteriore corso di specializzazione».
Il Coogen è
stato tra i più critici sulle conseguenze nella qualità educativa,
esprimendo un giudizio negativo perché «è stata introdotta la figura di
insegnante per le attività integrative di religione. Ma da quando la
religione lo è? Decisione poi sconcertante in una fase in cui a ogni
richiesta di sostenere la qualità dei servizi educativi si risponde che
non vi sono risorse. Con l'accordo si sono attuati la dequalificazione
dell'insegnante di sostegno e un'offesa al rispetto del bambino
portatore di handicap». Edoardo Boni, da anni impegnato per i diritti
dei disabili (è membro di Informa Handicap), precisa: «Il mio diritto è
anche quello di essere, prima che invalido, un uomo che difende i
bisogni dei cittadini e dà voce ai diritti di chi viene dimenticato. E
cosa può fare un insegnante, pur bravo, ma non competente a trattare la
gravità di un bambino autistico?»
Il 26 gennaio si è svolta in
Commissione l'audizione del Coordinamento Genitori, con qualche novità
rassicurante. «Ci è stato precisato - conclude Monica Cerutti - che i
docenti di religione saranno impiegati esclusivamente nell'insegnamento
della religione. Rimangono delle perplessità: qualora questi insegnanti
perdessero l'idoneità dalla Curia, verrebbero destinati ad altre
funzioni, come il sostegno ai bimbi con handicap, attività molto
delicata. E come verrebbero reintegrati altri insegnanti di religione?
Con un nuovo canale preferenziale?». Domande che nuotano nell'aria.
Re: Notizie Flash (Politica, Attualità, Cronaca e Cultura dall'Italia e dal Mondo)
(in ogni caso toglier la fascia di capitano per quel motivo, mah....)
Re: Notizie Flash (Politica, Attualità, Cronaca e Cultura dall'Italia e dal Mondo)
acinom ha scritto:Legalità?
Diritto?
Trasparenza?
Giustizia?
LEGITTIMO IMPEDIMENTO .
Ecco...appunto...La faccina è emblematica.
Da La Repubblica (non trovo l'autore)
Nelle dichiarazioni di voto durissimi Di Pietro ("Legge da paese barbaro e dittatoriale")
e Bersani: "State bloccando l'Italia". Bossi: "La maggioranza è sempre molto forte"
Legittimo impedimento, ok della Camera
ora il disegno di legge passa in Senato
Favorevoli 316 deputati, 239 i contrari, l'Udc si astiene
ROMA - Via libera della Camera al disegno di legge sul legittimo impedimento. I voti a favore sono stati 316, quelli contrari 239, le astensioni 40. I deputati presenti erano 595, quelli votanti 555. Il provvedimento passa ora all'esame del Senato. Hanno votato sì Pdl, Lega, Mpa, Noi Sud e Pri; i no sono giunti dal Pd, dall'Idv e dall'Api, mentre le astensioni sono venute da Udc, Svp e Ld. I franchi tiratori, all'interno della maggioranza, sarebbero stati quattro.
Il provvedimento di fatto congela i processi del presidente del Consiglio. Si tratta di un dispositivo ponte, in attesa del cosidetto "lodo Alfano costituzionale" che dovrà definire una disciplina organica. Ma intanto, per un periodo di tempo di 18 mesi, Silvio Berlusconi può avvalersi del legittimo impedimento a comparire nelle udienze dei processi, per impegni legati alle funzioni di governo. "Andava fatta e l'abbiamo fatta - ha commentato a caldo il ministro leghista nonché ministro delle Riforme, Umberto Bossi - c'è sempre qualche moralista, ma questa è la dimostrazione che la maggioranza è molto forte".
Nel corso delle dichiarazioni di voto, Michele Vietti, a nome dell'Udc, ha dichiarato che la normativa "non ci entusiasma, in un Paese normale non se ne discuterebbe. Ma questo, ahimè, non è un Paese normale". Durissimo invece l'intervento di Antonio Di Pietro. "Solo in un Paese barbaro e dittatoriale si può immaginare che un presidente del Consiglio si faccia fare una legge apposita per non farsi processare", ha detto il leader dell'IdV. Il premier, ha insistito, si è fatto fare "decine e decine di leggi alla bisogna, aggirando la Costituzione e la buona fede degli elettori".
Anche il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, ha usato parole forti: "Berlusconi non vuol farsi giudicare e blocca l'Italia", ha detto. Se "aveste la forza di rinunciare, se (Berlusconi, ndr) fosse uno statista, vi sarebbe una svolta". Ma "noi non udremo quelle parole da statista. Non udremo uno statista dire: 'Affronto a viso aperto i miei problemi e intanto voi risolvete le cose che vanno risolte'". Un intervento, il suo, applaudito dai banchi del suo partito e dell'Idv.
Diversi ovviamente i toni della maggioranza. Il capogruppo leghista Roberto Cota ha dichiarato che "questa legge in un Paese normale sarebbe stata votata in cinque minuti, serve a garantire che il governo possa occuparsi, nello svolgimento del suo mandato, dei problemi del Paese. Serve a garantire il principio sacrosanto della sovranità popolare". Per il capogruppo del Pdl Fabrizio Cicchitto, "questa legge va considerata nel contesto di una questione che in Italia dura da anni, e riguarda l'uso politico della giustizia". A suo giudizio, c'è un "attacco giudiziario permanente" nei confronti del premier. Se si vuole interrompere la spirale dell'imbarbarimento della vita politica, di cui l'uso politico della giustizia è una della cause principali, questa legge è un primo passo".
(03 febbraio 2010)
annina- Utente Attivo
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Re: Notizie Flash (Politica, Attualità, Cronaca e Cultura dall'Italia e dal Mondo)
acinom ha scritto:INTERVISTA | di Cinzia Gubbini
Parla l'antropologo Marco Aime
Come si farebbe su facebook, Mi piace
annina- Utente Attivo
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Lavoro, 23 stage in Comune
Il Comune offre 23 stage ai giovani laureati. Partono lunedì i bandi per i nuovi incarichi destinati 9 a giovani con laurea quinquennale, 9 con laurea triennale e cinque a ragazzi diplomati, iscritti ai centri per l'impiego della Provincia. Al termine degli stage, l'amministrazione consegnerà ai 23 giovani attestati di frequenza che saranno valutati come punti di merito nei futuri concorsi per dipendenti a tempo pieno.
"Una maniera - spiega la consigliera delegata alle politiche giovanili Marylin Fusco - per venire incontro alle necessità dei giovani. Lo scorso anno, su 19 giovani che hanno partecipato ai primi stage, cinque hanno concluso anzitempo perchè hanno trovato un lavoro adeguato".
I nuovi bandi prevedono un rimborso spese di 200 euro lordi al mese; i campi di intervento sono Pianificazione, bilancio e società partecipate: progetto che prevede la laurea in Economia o Giurisprudenza, oppure Scienze Politiche. Ingegneri e Architetti sono invece richiesti per progetti in Ambiente e territorio. Ed infine, per le Pianificazioni dell'Ente sono richieste competenze giuridiche. Gli stage duraranno di 6, 8 o 12 mesi. Le richeste saranno valutate in base al colloquio di ingresso, alla votazione di laurea, all'anno in cui ha discusso la laurea. Ogni stagista sarà supervisionato dal direttore del progetto che acquisterà anche il ruolo di tutor dello stagista. Il bando sarà scaricabile dal sito del Comune di Genova da lunedì.
Intanto crescono sul sito Miojob le offerte di lavoro per la Liguria e per Genova in particolare. Un recente conteggio, mette a disposizione quasi 350 offerte di lavoro in regione di cui la metà in provincia di Genova. Opportunità di impiego nel settore commerciale e vendite, in quello della ricerca e sviluppo, nel settore turistico e in quello impiegatizio. (02 febbraio 2010)
http://genova.repubblica.it/dettaglio/lavoro-23-stage-in-comune-tutte-le-offerte-in-liguria/1847922
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Vorrei che spiegassero significato di "lavoro adeguato".
Retribuiti 200 euro lordi/mese. Dice -la consigliera-
"per venire incontro alle necessità dei giovani". Ma ha figli?
Chissà perchè non mettono le ore.
Mah...
Per quanto mi riguarda, andrebbero boicottati.
Il Comune offre 23 stage ai giovani laureati. Partono lunedì i bandi per i nuovi incarichi destinati 9 a giovani con laurea quinquennale, 9 con laurea triennale e cinque a ragazzi diplomati, iscritti ai centri per l'impiego della Provincia. Al termine degli stage, l'amministrazione consegnerà ai 23 giovani attestati di frequenza che saranno valutati come punti di merito nei futuri concorsi per dipendenti a tempo pieno.
"Una maniera - spiega la consigliera delegata alle politiche giovanili Marylin Fusco - per venire incontro alle necessità dei giovani. Lo scorso anno, su 19 giovani che hanno partecipato ai primi stage, cinque hanno concluso anzitempo perchè hanno trovato un lavoro adeguato".
I nuovi bandi prevedono un rimborso spese di 200 euro lordi al mese; i campi di intervento sono Pianificazione, bilancio e società partecipate: progetto che prevede la laurea in Economia o Giurisprudenza, oppure Scienze Politiche. Ingegneri e Architetti sono invece richiesti per progetti in Ambiente e territorio. Ed infine, per le Pianificazioni dell'Ente sono richieste competenze giuridiche. Gli stage duraranno di 6, 8 o 12 mesi. Le richeste saranno valutate in base al colloquio di ingresso, alla votazione di laurea, all'anno in cui ha discusso la laurea. Ogni stagista sarà supervisionato dal direttore del progetto che acquisterà anche il ruolo di tutor dello stagista. Il bando sarà scaricabile dal sito del Comune di Genova da lunedì.
Intanto crescono sul sito Miojob le offerte di lavoro per la Liguria e per Genova in particolare. Un recente conteggio, mette a disposizione quasi 350 offerte di lavoro in regione di cui la metà in provincia di Genova. Opportunità di impiego nel settore commerciale e vendite, in quello della ricerca e sviluppo, nel settore turistico e in quello impiegatizio. (02 febbraio 2010)
http://genova.repubblica.it/dettaglio/lavoro-23-stage-in-comune-tutte-le-offerte-in-liguria/1847922
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Vorrei che spiegassero significato di "lavoro adeguato".
Retribuiti 200 euro lordi/mese. Dice -la consigliera-
"per venire incontro alle necessità dei giovani". Ma ha figli?
Chissà perchè non mettono le ore.
Mah...
Per quanto mi riguarda, andrebbero boicottati.
Ultima modifica di Dulcis il Gio 4 Feb 2010 - 23:26 - modificato 3 volte.
Dulcis- Ragazza ad alto mantenimento
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Re: Notizie Flash (Politica, Attualità, Cronaca e Cultura dall'Italia e dal Mondo)
L'articolo lo hai copiaincollato fedelmente?
Perchè se fosse presumo che chi lo ha scritto non abbia i titoli per partecipare a stage alcuno. Pare redatto da un generatore automatico affetto da virus.
200 euro lordi al mese: però non tutti assieme eh.
Siamo in campagna elettorale.
Perchè se fosse presumo che chi lo ha scritto non abbia i titoli per partecipare a stage alcuno. Pare redatto da un generatore automatico affetto da virus.
200 euro lordi al mese: però non tutti assieme eh.
Siamo in campagna elettorale.
Re: Notizie Flash (Politica, Attualità, Cronaca e Cultura dall'Italia e dal Mondo)
lukino ha scritto:L'articolo lo hai copiaincollato fedelmente?
Perchè se fosse presumo che chi lo ha scritto non abbia i titoli per partecipare a stage alcuno. Pare redatto da un generatore automatico affetto da virus.
200 euro lordi al mese: però non tutti assieme eh.
Siamo in campagna elettorale.
Sì sì copiato fedelmente
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Re: Notizie Flash (Politica, Attualità, Cronaca e Cultura dall'Italia e dal Mondo)
Ma porca paletta.Dulcis ha scritto:lukino ha scritto:L'articolo lo hai copiaincollato fedelmente?
Perchè se fosse presumo che chi lo ha scritto non abbia i titoli per partecipare a stage alcuno. Pare redatto da un generatore automatico affetto da virus.
200 euro lordi al mese: però non tutti assieme eh.
Siamo in campagna elettorale.
Sì sì copiato fedelmente
Re: Notizie Flash (Politica, Attualità, Cronaca e Cultura dall'Italia e dal Mondo)
Cavolo, il correttore ortografico almeno.
C'è grossa crisi su questa tera. Torno al mio libro.
C'è grossa crisi su questa tera. Torno al mio libro.
Re: Notizie Flash (Politica, Attualità, Cronaca e Cultura dall'Italia e dal Mondo)
lukino ha scritto:Cavolo, il correttore ortografico almeno.
C'è grossa crisi su questa tera. Torno al mio libro.
Non sai che fare, non sai dove andare, miagoli nel buio.
Ti chiedi "Come mai?", ti chiedi "Quasi quasi?". "Dov'è la risposta?". La risposta non la devi cercare fuori, la risposta è dentro di te. E però è sbagliata!
Il libro è sicuramente meglio.
Dulcis- Ragazza ad alto mantenimento
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Re: Notizie Flash (Politica, Attualità, Cronaca e Cultura dall'Italia e dal Mondo)
lukino ha scritto:
200 euro lordi al mese: però non tutti assieme eh.
Siamo in campagna elettorale.
La fregatura è che le chiamano "opportunità" e le persone ci credono.
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Re: Notizie Flash (Politica, Attualità, Cronaca e Cultura dall'Italia e dal Mondo)
Dulcis ha scritto:lukino ha scritto:
200 euro lordi al mese: però non tutti assieme eh.
Siamo in campagna elettorale.
La fregatura è che le chiamano "opportunità" e le persone ci credono.
meglio che niente...
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